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Covid e colore Regioni: l’Italia si tinge d’arancio, cambiano zona Lombardia e altre 5, Sardegna in rosso

Pubblicato: 09/04/2021 19:07

Come ogni venerdì arrivano le decisioni del CTS sul colore delle Regioni per contrastare l’emergenza Coronavirus in Italia. Si iniziano ad intravedere i primi effettivi positivi delle restrizioni fin qui messe in atto, con Regioni che rivedono la zona arancione dopo settimane. Non è così per la Sardegna, ex zona bianca che ora finisce il giro completo a finisce in zona rossa.

Colore Regioni: cosa cambia da lunedì 12 aprile 2021

Secondo quanto riporta Adnkronos, il Ministro della Salute Roberto Speranza firmerà una nuova ordinanza che cambierà nuovamente la mappa dei colori delle Regioni. Le misure entreranno in vigore da lunedì 12. L’ordinanza dovrebbe riguardare in tutto 6 Regioni. Notizie positive per Lombardia, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Toscana che passeranno in zona arancione.

Va peggio invece alla Sardegna, dal 12 aprile in zona rossa. Un salto completo, per quella che fino a poche settimane fa era la prima e finora unica regione in zona bianca. L’indice Rt però è salito troppo e così è scattata la misura più severa. Con la Sardegna, restano in zona rossa anche Campania, Valle d’Aosta e Puglia.

Covid Italia: indice Rt a 0.92

Il cambio dei colori è diretta conseguenza dal miglioramento dell’indice di trasmissibilità del virus nel paese. Come comunicato oggi dall’ISS, l’indice Rt è sceso a 0.92 (settimane scorsa era 0.98). Una decrescita positiva, che riguarda anche l’incidenza dei casi, ora pari a 185 casi ogni 100.000 abitanti (un calo enorme, visto che erano 232,7 settimana scorsa).

Per Silvio Brusaferro, “Ci troviamo in una fase di decrescita lenta, oggi vediamo confermato il dato“. L’andamento è quindi positivo, ma non bisogna abbassare la guardia dal momento che in alcune Regioni (Sardegna) c’è ancora un aumento di casi. Per il Presidente ISS, quindi, abbiamo raggiunto il plateau della curva epidemiologica.

Covid, Giovanni Rezza sulle varianti

Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza ha sottolineato inoltre, riporta Adnkronos, come “In questo momento in cui cala l’Rt, il primo parametro che ci dà la tendenza, l’incidenza scende dopo e più lentamente e questo perché le nuove varianti sono più trasmissibili e ci vuole più tempo per abbattere le infezioni e le malattie“. Per il direttore, quindi, sono le varianti le responsabilità di questa lenta decrescita dell’ondata pandemica.

Diventa ancora più fondamentale la campagna vaccinale, come ha ricordato ieri Mario Draghi: Ad aprile ci saranno una decina di milioni di dosi di vaccino, bisogna fare il massimo sforzo per completare innanzitutto la vaccinazione delle persone anziane” ha detto Rezza.