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Taranto, arrestato lo zio orco: incatenava la nipote di 25 anni, poi il tentativo di darle fuoco

Pubblicato: 11/04/2021 19:31

Violenze contro la nipote di 25 anni, la madre e il fratello da parte dello “zio orco” a Palagianello, comune alle porte di Taranto, fino al tentativo di dare fuoco alla giovane. L’uomo, di 46 anni, è stato infine denunciato dalla nipote, tornata a vivere con la madre dopo la permanenza in una comunità di recupero. Lo zio la avrebbe incatenata diverse volte, mentre violenze analoghe avrebbe subito anche la sorella e madre della 25enne, che veniva incatenata al letto.

Taranto, arrestato zio orco: tenta di dare fuoco alla nipote

Una situazione ingestibile, caratterizzata da vessazioni e violenze psicologiche verso una donna malata e i due figli, uno dei quali affetto da disturbi psichici. La donna viveva con il fratello e a 19 anni la figlia, uscita dall’affidamento a una comunità, si è ricongiunta con la madre, scontrandosi con gli abusi dell’uomo.

Secondo le fonti della Polizia, l’orco avrebbe legato più volte la sorella a un letto, arrivando anche a incatenare la nipote. L’ultima goccia sarebbe stata una relazione che la giovane aveva iniziato con un coetaneo, che l’avrebbe portato a cospargerla di liquido infiammabile nel tentativo di darle fuoco. A fermarlo la madre e il figlio, che gli avrebbero fatto perdere l’accendino con cui stava per compiere il gesto irreparabile.

La denuncia della nipote contro lo zio orco

La giovane, dopo 6 anni di abusi, ha deciso di denunciare lo zio, sostenuta dall’educatrice che la segue. Le accuse per l’uomo sono di violenza e sequestro di persona e del caso si occupa la Squadra Mobile della Polizia di Taranto. Il 46enne è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare in carcere. La famiglia si trova ora in affidamento a strutture di assistenza.

L’uomo avrebbe voluto sopraffare i familiari, piegando il carattere della nipote a cui non avrebbe voluto concedere una vita fuori dalle quattro mura della casa. Avrebbe anche fatto un buco nel muro della camera di lei per far passare la catena con cui la immobilizzava quando tornava dopo essere uscita di casa. Una storia dell’orrore che può dirsi finita grazie al coraggio della 25enne di denunciare il suo aguzzino.