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Pippo Baudo su Fedez e il suo discorso al concertone del 1 maggio: “Avrei spento le telecamere”

Pubblicato: 09/05/2021 12:31

Pippo Baudo è durissimo nei confronti di Fedez e del suo discorso al concertone del primo maggio; secondo lo storico conduttore il gesto del rapper non è in alcun modo giustificabile, ma orma è tardi per una querela.

Pippo Baudo condanna il discorso di Fedez

Raggiunto dall’AdnKronos, Pippo Baudo è tornato sul tema del concertone del primo maggio, il discorso di Fedez fatto da quel palco non è andato giu allo storico volto della Rai, tant’è che il suo commento è stato durissimo: “Se avessi condotto io il Concertone del Primo Maggio avrei spento le telecamere a Fedez durante il suo discorso. Per querelarlo è troppo tardi, equivarrebbe solo fargli il doppio della pubblicità“. Baudo ha poi aggiunto che: “Fedez ha esagerato. Poteva fare spettacolo, mentre fa ogni cosa per essere protagonista. E ha sbagliato a fare quel discorso in una sede che non era sua“.

La Rai non ha sbagliato a richidere il testo di Fedez

Un’altra cosa sulla quale Pippo Baudo non ha alcun dubbio, è il metodo utilizzato dalla Rai, la richiesta del testo del discorso che Fedez intendeva fare prima della sua esibizione era più che lecita: “L’errore che ha commesso la Rai è stato quello di non dire semplicemente che quel palcoscenico era il suo e a lei competeva l’autorizzazione. Chiedere il testo dell’intervento di Fedez è stato senza dubbio corretto. Se tu vieni a casa mia e io ti ricevo nel mio salotto, io voglio sapere cosa ci vieni a fare. E poi gli argomenti che Fedez ha toccato sono complicati e non si può utilizzare il mezzo pubblico in maniera così indiscriminata. Bisogna stare attenti perché si ripercuote sulla società in modo divisivo“.

Il commento di Pippo Baudo sul Ddl Zan

Pippo Baudo si è poi addentrato nel merito del discorso di Fedez e sul tema del Ddl Zan, a detta sua le leggi a tutela ci sono già, sempre all’Adn ha detto: “Quanto si prefigge il Ddl Zan è già previsto dalla nostra Costituzione nei primi 12 articoli, quelli fondamentali. Lì si legge chiaramente, al primo comma dell’articolo 3, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, oltre che di condizioni personali e sociali. Il Ddl Zan è un raddoppio“.

Ribadendo anche che la Costituzione Italiana è la migliore al mondo: “Abbiamo fra le più belle carte costituzionali del mondo. È inutile aggiungere un’altra legge che confonde le cose. La nostra Costituzione è perfetta ed è garantista al massimo. Il Ddl Zan è la complicazione delle cose semplici. La vita che facciamo e, in particolare, la vita che conduciamo in Italia, ci ha dato tutte le marce che ci servono per vivere tutti insieme con tutte le diversità e le mentalità che si possono avere“.