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Rosario Livatino è beato. È il “giudice ragazzino” ucciso dalla mafia. La teca con la camicia insaguinata

Pubblicato: 09/05/2021 13:22

Rosario Livatino è beato. Ricordato con l’appellativo del “giudice ragazzino”. La Curia di Agrigento ha ottenuto l’affidamento della camicia di Livatino, ancora macchiata del suo sangue, sarà questa la reliquia esposta.

Livatino è il primo magistrato della storia ad essere beatificato, il giorno dedicato al ricordo del Beato Livatino cadrà nell’anniversario della sua morte.

Rosario Livatino è Beato

Lo chiamavano “il giudice ragazzino” Rosario Livatino, morto a soli 38 anni nella lotta contro la mafia. Era il 21 settembre 1990, e all’epoca erano davvero in pochi a conoscerlo tra i cittadini, ma la mafia invece lo conosceva bene. Il suo lavoro era d’ostacolo ai traffici, al punto da decidere che Rosario Livatino non doveva più vivere. Così, quel giorno del 21 settembre, mentre viaggiava senza scorta a bordo della sua Fiesta, gli uomini della Stidda lo hanno ucciso, prima crivellando la sua auto di colpi e poi inseguendolo mentre lui scappava a piedi, freddandolo senza pietà.

Un delitto che il Vaticano ha definito con il termine “In odio alla fede“, facendo di Rosario Livatino un martire di giustizia. Il cardinale Semeraro, prefetto delle cause dei Santi, ha detto: “Livatino è morto perdonando, come Gesù, i suoi uccisori. È il valore autentico delle sue ultime parole dove risentiamo l’eco del lamento di Dio: popolo mio, che cosa ti ho fatto” si legge su Vatican News. Così, in data domenica 9 maggio, Rosario Livatino è stato proclamato beato.

Nella teca del santo la camincia ancora insanguinata

La cerimonia è avvenuta nella cattedrale di Agrigento, con il Papa in collegamento da Roma, ornata per l’occasione di palme, simbolo del martirio, del dipinto del magistrato con indosso la toga di giudice, e la teca. La scelta del 9 maggio come data della cerimonia è stata fatta in occasione dell’anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II a Templi.

Siccome non è stato possibile verificare la condizione dei resti del giudice Livatino, la Curia di Agrigento ha chiesto (e ottenuto) il temporaneo affidamento della camicia indossata da Livatino quel giorno, dopo 31 anni è ancora macchiata del sangue del nuovo martire. La cerimonia è stata seguita in streaming con grande interesse e affetto dagli abitanti della Sicilia intera.

Papa Francesco parla di Rosario Livatino

Al termine del Regina Coeli, Papa Francesco ha ricordato Rosario Livatino e il suo lavoro come servitore della giustizia; il Papa lo ha definito “un martire della giustizia e della fede“, aggiungendo che: “Nel suo servizio alla collettivit come giudice integerrimo, che non si è lasciato mai corropmpere, si è sforzato di giudicare non per condannare ma per redimere“.

Francesco ha ricordato anche il lavoro del giudice ragazzino che: “Lo poneva sempre sotto la tutela di Dio, per questo è diventato testimone del Vangelo fino alla morte eroica. Il suo esempio sia per tutti, specialmente per i magistrati stimolo ad essere leali difensori della legalità e della libertà“.

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