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Giada Borgato chi è: biografia della prima commentatrice donna del Giro d’Italia

Pubblicato: 10/05/2021 17:12

Ieri, 9 maggio, è iniziato il Giro d’Italia 2021. Si tratta, ad oggi, della 104ª edizione di un evento che celebra il ciclismo e lo sport. A catturare l’attenzione, però, è stata soprattutto una ragazza già nota agli sportivi italiani: Giada Borgato.

L’emittente RAI, infatti, ha voluto affidare il commento tecnico della gara ad una donna.

Giada Borgato chi è: le origini e la passione per lo sport

Giada Borgato, classe 1989, è nata a Padova. Fin dalla tenera età ha dimostrato un forte interesse ed un innato talento per il ciclismo, forse influenzata dall’ex ciclista e padre Aldo Borgato. Tale passione si trasforma presto in un lavoro. Nel 2002, infatti, Giada sarà campionessa italiana Esordienti con la CSI Rubano e nel 2005 vincitrice della Coppa Rosa in Valsugana. Dopo un periodo di gavetta, diventa un personaggio influente fra le Elite (2008), grazie all’ottenimento della maglia Menikini-Selle Italia-Master Colors di Walter Ricci Petitoni.

Nel 2009 invece, si è classificata terza al Gran Premio GFM Meccanica e, in seguito, nona al Gran Premio della Liberazione. Il 2012 è un anno importante, poiché Giada diventa parte della squadra di Maurizio Fabretto (Diadora-Pasta Zara), ottenendo ottimi risultati. Si ritirerà verso la fine del 2014.

Giada Borgato chi è: la nuova carriera da telecronista e la scelta della Rai

Attualmente, Giada Borgato lavora ancora nel mondo del ciclismo, in qualità di commentatrice ed è felicemente fidanzata con il collega Eros Capecchi. Già in passato, la Borgato si è distinta a livello professionale commentando gare di minore importanza e ottenendo feedback positivi dal pubblico. Motivo per cui la Rai ha deciso di puntare su di lei in occasione dell’evento, in sostituzione dell’iconico Gianni Bugno.”Sento la responsabilità di questa cosa e dovrò tenerla sotto controllo. Ma nel gruppo  c’è già un bel clima e siamo affiatati“, ha raccontato la Borgato ad AdnKronos in relazione alla sua esperienza da commentatrice del Giro d’Italia. La ragazza aggiunge, in riferimento ai telespettatori: “Dovranno abituarsi, e comunque lo sport del ciclismo è quello: far girare le gambe e spingere sui pedali. Tecniche e tattiche sono identiche, anche se l’ambiente del pubblico è ancora maschilista mi accetteranno e magari farò loro cambiare idea“.