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Vaccini, potente reazione dal mix tra prima dose AstraZeneca e seconda dose Pfizer: i risultati della ricerca

Pubblicato: 21/05/2021 19:00

Interessanti notizie da uno studio sull’efficacia dei vaccini AstraZeneca e Pfizer se alternati tra la prima e la seconda dose. Pochi mesi fa si era parlato di questa possibilità dopo i ben noti problemi che hanno colpito il vaccino Vaxzevria: lo stop precauzionale aveva spinto a considerare la possibilità di somministrare la seconda dose di un altro vaccino. I numeri e i primi risultati, ora, sembrano sostenere questa ipotesi.

Prima dose AstraZeneca, seconda Pfizer: si può, è stato provato

La ricerca sul mix dei due vaccini è stata testata da un gruppo di ricercatori in Spagna e pubblicata, nelle ultime ore, sul sito Nature. I primi test della ricerca denominata CombivacS sono stati eseguiti su un campione di 663 persone: tutte avevano già ricevuto la prima dose del vaccino Oxford-AstraZeneca. A due terzi del gruppo è stato invece somministrata una seconda dose di Pfizer. I due vaccini funzionano in modo diverso: il primo si basa su un adenovirus degli scimpanzé reso innocuo, il secondo invece è basato sull’m-RNA. Per verificare gli effettivi risultati positivi, 232 persone di questo gruppo non sono state vaccinate col metodo “mix & match”.

Mix di AstraZeneca e Pfizer: i risultati della ricerca fanno ben sperare

Ebbene, secondo quanto riportato, i primi risultati di questo esperimento sono molto positivi. Dai dati preliminari, sono numerose le persone che hanno mostrato enormi benefici dalla combinazione dei due vaccini. I ricercatori sperano di poter confermare che la risposta immunitaria è molto più potente rispetto alla somministrazione di due dosi dello stesso vaccino. Uno scenario che potrebbe essere molto utile anche in termini pratici, in quei casi in cui i Paesi si ritrovano a fare i conti con scarsità di dosi.

Chi sta indagando sui test clinici, ha potuto notare che dopo la seconda dose i partecipanti hanno iniziato a produrre un livello maggiore di anticorpi rispetto al passato: tutto questo senza che venisse alterata l’efficacia nel riconoscere e disattivare il Sars-Cov-2. Non è tuttavia chiaro, al momento se la risposta immunitaria sia maggiore anche rispetto a chi ha ricevuto 2 dosi di Pfizer.