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Vaccino, se la seconda dose è quando sono in vacanza: come si comportano le regioni italiane

Pubblicato: 26/05/2021 12:23

In vista della stagione estiva, gli italiani stanno pensando a organizzare le proprie vacanze, prenotando strutture e visite ai luoghi di interesse. Dopo mesi trascorsi in casa tutti desiderano vivere qualche giorno di spensieratezza. In molti dovranno però fare i conti con la gestione della prenotazione del vaccino. Chi otterrà la prima dose in queste settimane, rischia infatti di vedere la seconda coincidere con le tanto sognate ferie. Le Regioni si stanno attivando per cercare di risolvere la situazione.

L’accordo fra Regioni: l’opinione di Costa

Domenica, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha insistito sull’importanza di individuare un accordo fra le Regioni italiane. A suo avviso il dialogo è fondamentale per comprendere come gestire correttamente le dosi di vaccini disponibili. “È inoltre anche necessaria una condivisione dei dati da parte delle Regioni e questo presenta delle difficoltà dal punto di vista organizzativo anche perchè si hanno piattaforme diverse. Tuttavia se le Regioni trovano un accordo ed un percorso condiviso non c’è alcun ostacolo” ha spiegato. Costa ha chiarito come le modifiche potranno essere accettate solamente se non recheranno rallentamenti al sistema già attivato.

Seconda dose in Lombardia? La decisione di Fontana

Fra i primi a comunicare una decisione in merito alla ricezione della seconda dose del vaccino nel periodo estivo c’è il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. “Dovranno tornare a casa” ha affermato il politico. Come riporta l’Ansa, Fontana ha spiegato di aver strutturato il piano vaccinale dei prossimi mesi in funzione della somministrazione delle dosi. “Abbiamo cercato di mettere pochissimi richiami nelle due settimane centrali del mese di agosto, fissandoli prima o dopo” ha chiarito. “Quando facciamo il vaccino cerchiamo di chiedere se si è presenti in quelle due settimane e si cerca di accontentare le persone anticipando o posticipando di qualche giorno. Se la cosa rientra nei parametri consentiti e non si slitta troppo lontano o troppo vicino, si cerca di dare questa opportunità”.

Fontana ha comunque sottolineato che non sempre sarà possibile soddisfare le esigenze dei cittadini. Il presidente ha comunque ribadito di essere disposto a far coincidere le disponibilità dei centri vaccinali con le esigenze della popolazione.

La proposta del Veneto: vaccini ai turisti in agosto?

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha avanzato una proposta per la somministrazione dei vaccini nei prossimi mesi. Pare infatti che la regione potrebbe dedicare parte di agosto per il richiamo vaccinale. “Stiamo tentando di programmare per dare la possibilità nelle due settimane centrali di agosto di vaccinare i turisti in Veneto ha spiegato Zaia nella conferenza stampa riporta da Il Resto del Carlino.

“Il Veneto è la prima regione turistica in Italia con 72 milioni di presenze, di cui il 67% costituite da stranieri. Ho apprezzato e visto che la gran totalità degli esponenti politici, con ruoli anche nella sanità, piuttosto che il mondo degli scienziati, condividono l’idea che se un turista vuol farsi la seconda dose in vacanza la possa fare ha osservato il politico.

Veneto: vaccini agli operatori turistici?

Zaia ha posto poi particolare attenzione anche ai lavoratori del settore turistico. La seconda idea avanzata dal presidente di Regione riguarda infatti proprio questa categoria, per la quale sarebbe previsto il vaccino Johnson & Johnson, da somministrare agli operatori turistici al di sotto dei 60 anni.

Trovato l’accordo fra Piemonte e Liguria?

In questi giorni è stato trasmesso a Roma il documento ufficiale dell’accordo tra Piemonte e Liguria. Come si legge sul sito della Regione Piemonte, i presidenti Alberto Cirio e Giovanni Toti si sono riuniti a Torino, per siglare un accordo sul tema della reciprocità vaccinale in ambito turistico. Il generale Figliuolo si occuperà di valutare e di fornire l’eventuale approvazione del protocollo, che verrà in tal caso attivato al più presto.

“La logica alla base di questo accordo è quella di portare il vaccino alle persone, e non le persone al vaccino ha spiegato Cirio. Il presidente di regione ha poi rivolto il pensiero alle esigenze dei cittadini. “Consentire a chi da un anno e mezzo ha dovuto sottostare alle restrizioni dovute alla pandemia di trascorrere le sue vacanze senza dover rientrare nella città di residenza per vaccinarsi. È inoltre la dimostrazione concreta di come le Regioni possono lavorare insieme per rendere più facile la vita dei cittadini con un’iniziativa che intende agevolare le persone”.

Cosa prevede l’accordo Piemonte-Liguria?

L’accordo proposto dalle due regioni del nord-ovest della penisola prevede che:

– i residenti in Piemonte possano ricevere la vaccinazione anti-Covid presso i centri vaccinali della Liguria e i residenti in Liguria possano accedere alla medesima vaccinazione presso i punti adibiti in Piemonte;

– il soggiorno debba avvenire per motivazioni turistiche e durante il periodo estivo, per una durata tale da rendere complessa la somministrazione del vaccino nella propria regione di residenza;

– in fase di presentazione della domanda, il soggetto debba specificare di non essere vaccinato o mostrare la certificazione contenente data e tipologia della prima dose ricevuta.

Per consentire la prenotazione del turno di vaccinazione, i sistemi informativi di Liguria e Piemonte dovranno essere resi interoperabili. I cittadini residenti di entrambe le regioni dovranno quindi avere accesso senza vincoli ai siti adibiti. Al termine della vaccinazione, l’Anagrafe Vaccinale Nazionale Covid comunicherà le informazioni necessarie alla Regione di residenza, contribuendo al contempo a riequilibrare le scorte dei vaccini.