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Decreto Sostegni Bis, 164.000 pazienti “Long Covid” esentati dai ticket: fondi già stanziati fino al 2023

Pubblicato: 31/05/2021 17:10

Dal Decreto Sostegni Bis arriva l’esenzione dai ticket per i malati “Long Covid”: durerà fino al 2023 e ha un budget di 58.000.000€. L’obiettivo è capire quali conseguenze potrebbero registrare i pazienti più gravi nei prossimi anni e prevenire eventuali complicazioni.

Chi sono i malati Long Covid

I malati “Long Covid” sono tutte quelle persone che hanno avuto la malattia in forma grave e continuano a subire le conseguenze dell’infezione. Si stima che siano circa 164.000 i pazienti ricoverati per un quadro severo di Covid 19, registrando sintomi gravi come la polmonite interstiziale da SARS-CoV-2, insufficienza cardio-respiratoria o insufficienza renale acuta. Questi pazienti non dovranno pagare per ricevere visite specialistiche per i prossimi 2 anni e le attività, dette di follow-up, permetteranno al Sistema Sanitario Nazionale di acquisire informazioni sugli esiti a lungo termine della malattia, ancora in fase di studio e approfondimento da nemmeno 2 anni dalla sua comparsa.

Il coronavirus può lasciare, nei pazienti che lo hanno avuto in forma grave, conseguenze anche dopo la guarigione – erano le parole del Ministro Roberto Speranza che si leggevano nel Comunicato dell’8 maggio – Per questo ho proposto che vengano stanziati 50 milioni di euro affinché il Ssn prenda in carico gratuitamente, con esami diagnostici e terapie, tutti i pazienti maggiormente colpiti dal virus anche dopo le dimissioni dalla struttura ospedaliera”.

Decreto Sostegni Bis, quali visite avranno l’esenzione dal ticket

In questa prima fase, che durerà fino al 2023, si intendono tenere sotto osservazione i parametri riguardanti le funzioni più intaccate dal Covid, e in particolare quella respiratoria, cardiaca, renale ed emocoagulativa. Alcuni esami per cui i pazienti “Long Covid” non dovranno pagare il ticket saranno dunque l’elettrocardiogramma dinamico, le analisi del sangue e la tac al torace. Si prevede che molti di questi pazienti siano anziani, quindi con più patologie e soggetti al rischio di sviluppare fibrosi polmonare o cardiopatie: per loro l’obiettivo principale sarà prevenire lo sviluppo di queste complicazioni. Sarà previsto anche un supporto psicologico, soprattutto per coloro che sono stati sottoposti a terapia intensiva o subintensiva.