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Rifiuti di plastica, dal 3 luglio addio ai prodotti usa e getta: cosa non si potrà più utilizzare

Pubblicato: 21/06/2021 18:45

Dall’Unione Europea arriva un primo segnale per la lotta alla plastica, un problema importante per l’ecologia e soprattutto per quella marina: dal 3 luglio in tutti i paesi UE saranno vietati i prodotti in plastica usa e getta. Ecco cosa cambierà a partire da quella data e perché è stata introdotta questa decisione.

Plastica, ecco a cosa dovremo dire addio

La decisione arriva tramite la Direttiva UE 2019-904, conosciuta come direttiva SUP (Single Use Plastic), che era stata approvata nel 2019 per ridurre i rifiuti marini di almeno il 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030, promuovendo la transizione verso un’economia circolare. L’idea alla base di questa direttiva è privilegiare prodotti e sistemi riutilizzabili al posto dei prodotti monouso, perché l’80%-85% dei rifiuti marini rinvenuti sulle spiagge sono oggetti in plastica, di cui il 50% oggetti monouso. Come conseguenza, dal 3 luglio i Paesi UE dovranno rinunciare all’immissione nel mercato comunitario di prodotti usa e getta in plastica inclusa quella biodegradabile.

Tra i prodotti colpiti a cui la direttiva chiederà di rinunciare, perché esistono alternative prive di plastica, ci sono:

  • cotton fioc;
  • posate, piatti e cannucce;
  • palloncini e bastoncini per palloncini;
  • bicchieri, tappi, tazze e contenitori per alimenti e bevande;
  • attrezzi da pesca;
  • sacchetti;
  • bottiglie fino a 3 litri;
  • filtri per tabacco;

Per quanto riguarda gli articoli sanitari, gli assorbenti e le salviettine umidificate, il loro uso sarà invece limitato in favore di una riduzione del loro consumo.

Plastica, quale sarà il futuro dei packaging

Alla base di questa direttiva c’è la volontà di dare valore ai prodotti e ai materiali il più a lungo possibile. Inoltre, producendo meno rifiuti si riduce la pressione sull’ambiente e in particolare sui mari, oltre a rendere più competitiva l’economia europea.

Il settore del packaging alimentare dovrà dunque prevedere solo l’utilizzo di carta o di plastica biodegradabile al 100%, mentre non sarà più ammessa la plastica oxo-degradabile (plastica tradizionale trattata con sostanze che ne provocano la frantumazione in natura).