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Pellicce, decisione storica in Israele: sarà vietato venderle, “infligge crudeltà e sofferenze indescrivibili”

Pubblicato: 25/06/2021 23:09

Israele è il primo Paese al mondo a vietare la vendita di pellicce con un emendamento di legge. “L’industria della pelliccia causa la morte di centinaia di milioni di animali in tutto il mondo – ha affermato Gila Gamliel, Ministro della Protezione Ambientale – e infligge crudeltà e sofferenze indescrivibili“. Soddisfazione dalle associazioni animaliste per questo traguardo storico.

Pellicce, Israele contro la “brutale industria dell’omicidio

Il divieto sarà attivo da fine anno, ma è un importante segnale di cambiamento. Prima di Israele, la vendita delle pellicce era vietata solo in California dal 2019, con un provvedimento che entrerà in vigore nel 2023. “Usare la pelle e la pelliccia della fauna selvatica per l’industria della moda è immorale ed è certamente inutile – ha spiegato su Twitter Gila Gamliel, Ministra del Governo appena caduto – I cappotti di pelliccia animale non possono nascondere la brutale industria dell’omicidio che li produce. La firma di questi regolamenti renderà il mercato della moda israeliano più rispettoso dell’ambiente e molto più amichevole verso gli animali“. L’emendamento è stato sostenuto dall’86% della popolazione.

Le associazioni che da sempre lottano per salvare gli animali destinati al commercio di pellicce, come l’International Anti-Fur Coalition e PETA, esprimono grande soddisfazione per questa “pietra miliare storica” che “proteggerà innumerevoli volpi, visoni, conigli e altri animali dall’essere uccisi violentemente per la loro pelle“, come scrive PETA su Twitter. Claire Bass, di Humane Society International, ha parlato di “Una giornata davvero storica per la protezione degli animali”.

Pellicce, cosa succede nel mondo

In Israele, l’uso delle pellicce sarà ancora consentito per scopi scientifici, educativi e religiosi. Con ogni probabilità saranno ammessi i cappelli di pelliccia shtreimel, copricapo tradizionali degli ebrei ortodossi haredi, indossati durante lo Shabbat e nei giorni festivi. Oggigiorno, la maggior parte di questi cappelli è però fatta di pelliccia sintetica.

In Europa, in molti Paesi si sta procedendo all’eliminazione graduale degli allevamenti di animali da pelliccia, eppure non si è parlato di vietare la vendita delle pellicce. I dati parlano di circa 100.000.000 animali da pelliccia uccisi ogni anno in allevamenti intensivi in tutto il mondo, tanto per realizzare pellicce tradizionali quanto per le finiture in vera pelliccia (cappucci, pompon e inserti) di cappelli, guanti e accessori.

Pellicce, quanti animali vengono uccisi e tenuti in cattività ogni anno?

LAV fa sapere che l’85% della produzione mondiale di pellicce deriva da allevamenti intensivi dislocati soprattutto in Europa, così come in Cina, Stati Uniti, Canada, Russia e altri Paesi. In particolare, in Italia sono detenuti oltre 200.000 visoni tra Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo.

Come riporta il Sole24Ore, nel 2019 in Cina sono stati uccisi oltre 50.000.000 animali da pelliccia, di cui 20.700.000 visoni, 17.300.000 volpi e 12.300.000 cani procioni. In Europa si parla di 38.000.000 animali tra 34.700.000 visoni, 2.700.000 volpi, 166.000 cani procioni e 227.000 cincillà. Negli Usa gli animali sono 3.100.000 e in Canada 1.800.000, soprattutto visoni. Le vittime sono anche animali selvatici catturati e uccisi in natura, soprattutto tra Stati Uniti, Canada e Russia. Nel 2018, più di 3 milioni di animali sono stati uccisi per le loro pellicce in Nord America.

Per quanto riguarda l’Europa, alcuni Paesi membri hanno vietato gli allevamenti di animali da pelliccia: Austria, Bosnia, Croazia, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Macedonia, Serbia, Slovenia, Regno Unito. Francia, Belgio e Danimarca stanno lavorando per procedere all’eliminazione e potrebbero essere presto seguiti da Irlanda, Polonia, Lituania e Ucraina.