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Uccide il patrigno e poi marito che l’ha stuprata per 28 anni: condannata, ma non andrà in carcere

Pubblicato: 27/06/2021 22:24

Si è concluso il processo a Valérie Bacot, il cui caso ha suscitato profonda indignazione: da quando aveva 12 anni è stata vittima di violenze sessuali e terribili abusi da quello che un tempo era suo patrigno. Nonostante le denunce, l’uomo è poi diventato il padre-orco dei suoi 4 figli e suo marito: nel 2016 l’ha ucciso e rischiava una condanna all’ergastolo. La Corte però ha risposto con clemenza.

Valérie Bacot stuprata per oltre 25 dal patrigno poi diventato marito

La vicenda è terrificante e parte dal villaggio di La Clayette, in Saône-et-Loire, Francia. Qui, attorno ai primi anni ’90, tutti sapevano che cosa succedeva nella casa di Valérie Bacot, all’epoca 12enne. Il patrigno e compagno della madre, Daniel Polette, aveva iniziato ad abusare di lei ogni giorno, dopo che la bambina rientrava a casa da scuola. Nonostante le denunce e un anno di carcere, le violenze sono proseguite negli anni: Polette era infatti potuto tornare indisturbato a vivere con la madre.

A 17 anni le cose diventano ancora più orribili: Valérie rimane incinta di Daniel e viene cacciata di casa. La giovane diventa così vera e propria schiava di Polette, suo carceriere per oltre 20 anni. Di 25 anni più grande di lei, le impediva di uscire, la violentava, umiliava e costringeva a prostituirsi. Da questi orrori sono nati 4 figli e, riportano le fonti, Polette avrebbe iniziato anche a far prostituire una di loro.

Uccide l’uomo che la stupra da 28 anni: condannata ma può restare libera

Nel 2016, la svolta: Valérie Bacot uccide Daniel Polette con la pistola con la quale l’orco la minacciava. In panico, nasconde il cadavere in un bosco, sotterrando grazie all’aiuto di due figli. Un anno dopo, nel 2017, il corpo viene scoperto: Valérie non si è opposta all’arresto, ma ha raccontato tutto il suo drammatico calvario. Dopo un anno di carcere, le è stata concessa la libertà vigilata ma la Francia attendeva col fiato sospeso la sentenza sulla donna, oggi 40enne. A suo sostegno, anche una campagna su Change.org. Rischiava l’ergastolo per omicidio, ma lo stesso procuratore ha chiesto sì una condanna, ma anche clemenza.

Se le persone si fanno giustizia da soli, allora tutti sarebbero in guerra con chiunque” ha argomentato, come riportano fonti estere. Nonostante questo passaggio “formale”, la storia ha un parziale lieto fine (che non risarcirà la donna della vita vissuta): Valérie Bacot è stata condannata a 4 anni, ma siccome 3 le sono stati sospesi e 1 era già scontato, è oggi una donna libera. Dopo la sentenza, avrebbe dichiarato: “Non sono sollevata. Sono completamente distrutta a livello fisico e mentale” e quindi di volersi riunire ai suoi figli.