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DdL Zan, ci sono le date: ecco quando sarà discusso e poi votato in Senato. Le parole di Alessandro Zan

Pubblicato: 06/07/2021 18:45

È di questi minuti la notizia che la discussione per il Ddl Zan è stata calendarizzata, la data è stata annunciata. Ora che è stato stabilito il giorno, un primo grande scoglio è stato superato dopo i muri posti principalmente dai partiti di destra. Soddisfazione da Alessandro Zan, promotore della legge, che ora chiama tutti alla responsabilità.

Calendarizzato il Ddl Zan

C’è finalmente una data per la discussione del Ddl Zan e il voto, la legge contro l’omofobia e le discriminazioni sarà discussa in aula al Senato il prossimo 13 luglio alle 16.30, una prima grande vittoria dopo i continui scontri contro i muri che si opponevano sia alla legge sia alla sua discussione in Senato. La decisione ha anche messo un fine alle date alternative proposte da Forza Italia e Lega che chiedevano l’approdo della legge al 20 luglio.

Anche se la calendarizzazione, frutto di una lotta durissima e serratissima delle ultime settimane, la sfida non è vinta, anzi, ora inizia la vera battaglia (parlamentare).

La soddisfazione di Alessandro Zan

Alessandro Zan ha commentato la notizia: “Il 13 luglio il Ddl Zan arriverà in Aula al Senato. Ciascuno si dovrà assumere la responsabilità di dare al Paese una legge contro i crimini d’odio che l’Italia attende da quasi 30 anni. I voti per approvarla, come conferma l’approvazione del calendario, ci sono“.

Ddl Zan, i due fronti in Senato

Del Ddl Zan si è tanto parlato in queste settimane, nel vortice di informazione e disinformazione sul tema sono tante le questioni trattate e anche nel settore politico sono venuti a crearsi due fronti. Da un lato PD, Leu, e M5S, che da settimane chiedono la calendarizzazione in Senato dopo l’approvazione del testo alla Camera il 4 novembre 2020. Dall’altro Lega, Fratelli d’Italia e parte di Forza Italia che contestano alcuni punti, chiedendo di votarlo insieme al Ddl Ronzulli-Salvini contro l’omofobia presentato in Senato lo scorso 6 maggio. Recentemente, anche Italia Viva ha manifestato alcune riserve sul testo di legge, scatenando un vero e proprio putiferio, considerato che, a novembre, i deputati di IV avevano votato il testo.