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Disastro incendi in Sardegna, a fuoco l’Ogliastra. Legambiente: “Ci piange il cuore, perdita naturalistica inestimabile”

Pubblicato: 25/07/2021 13:50

La Sardegna brucia da ieri, un disastro che si allarga sempre di più, da Oristano fino a Nuoro, passando per l’Ogliastra, nella parte centro-orientale dell’isola. Incendi non ancora domati che hanno bruciato un centinaio di ettari di territorio, minacciando le case e i paesini del cuore dell’isola, dove tra ieri e oggi ci sono stati 400 sfollati. Alcune persone sono riuscite a rientrare nelle loro case questa mattina, ma i roghi continuano, nonostante l’intervento massiccio di Vigili del Fuoco con i Canadair.

The Social Post ne ha parlato con Ahmed Naciri, presidente di Legambiente Cagliari, che ci ha spiegato l’importanza del patrimonio naturalistico bruciato in queste ore, sottratto alle prossime generazioni. Alberi secolari, macchia mediterranea unica: ai danni materiali si aggiungono quelli di un territorio sfregiato per sempre.

Sardegna devastata dagli incendi: i roghi tra Oristano e Nuoro

Sconvolgono le immagini degli incendi che arrivano dalla Sardegna, che ha passato una notte illuminata dal rosso dei roghi scoppiati sull’isola. Le colonne di fumo, la devastazione di campagne e boschi tra Oristano, dove ieri sono divampati i primi incendi, e poi l’Ogliastra, fino a Nuoro. Tra Bonarcado e Santu Lussurgiu, nel Montiferru, oristanese, le fiamme non sono ancora state domate e nella notte 400 persone sono state costrette a lasciare la propria abitazione a Cuglieri.

Colpita anche l’Ogliastra, ricca di monumenti naturali e alberi monumentali, paradiso naturalistico. Ad Arzana sono bruciati dieci ettari di bosco sul versante della montagna, poco sotto ci sono le case degli abitanti, terrorizzati dall’assedio delle fiamme.

Non ancora domati gli incendi nell’oristanese

L’intervento dei Vigili del Fuoco è continuato per tutta la notte, con l’uso di 3 Canadair ed elicotteri. A terra anche il Corpo forestale e la Protezione civile, dispiegata per il soccorso delle persone nel territorio colpito dagli incendi, che nell’oristanese non si placano. Questa mattina nuovo rogo di vegetazione a Bonarcado, dove da ieri sono bruciati 20 ettari di lussureggiante macchia mediterranea, probabilmente a causa di un’auto che ha preso fuoco.

Tweet dei Vigili del Fuoco
Tweet dei Vigili del Fuoco

Naciri, Legambiente Cagliari: “Ci piange il cuore”

Ahmed Naciri, presidente di Legambiente Cagliari, raggiunto al telefono da The Social Post racconta il devastante impatto di questi incendi, probabilmente di origine dolosa. “Ci piange il cuore“, esordisce, scosso dalle notizie che arrivano dalla parte della Sardegna colpita, probabilmente proprio a causa di alcuni abitanti.

Gli incendi possono avere anche cause naturali, come i fulmini, ma visto che non ce ne sono stati in questo periodo si dà per scontato che dietro ci sia la mano dell’uomo, come spiega Naciri: “Il fuoco non si accende da solo, ci vuole un componente. Se non ci sono fulmini, al 99% è opera dell’uomo“.

La perdita del patrimonio naturalistico dell’Ogliastra: brucia la macchia mediterranea

Purtroppo la perdita non è da sottovalutare“, continua il presidente di Legambiente Cagliari, “Va a cambiare anche il paesaggio, sono alberi che non è che ci svegliamo domani e andiamo a piantare, hanno centinaia e centinaia di anni. Come la macchia mediterranea: una risorsa inestimabile“.

Legambiente è da sempre impegnata nell’organizzazione di giornate con le scuole in cui si piantano gli alberi, “ma non pensiamo di andare a recuperare quello che il fuoco ha distrutto in una giornata, soprattutto in zone di una grande bellezza naturale inestimabile“.

Gli incendi rubano la ricchezza naturale e paesaggistica alle generazioni future

È tanta la rabbia dei membri dell’associazione ambientalista in questo momento: “Il fatto è che comunque quelli che commettono questi crimini non è che fanno del male solo a tutti quanti noi, ma anche ai nostri figli. Non vedranno mai le cose che stiamo vedendo adesso noi. Sono cose che non puoi ripristinare“.

Il fuoco ha consumato ricchezze ambientali insostituibili, alberi che magari erano lì da 400 anni: “C’è tutta una generazione che non vedrà la bellezza che noi abbiamo visto fino a ieri. Le fiamme l’hanno portata via“, conclude mestamente Naciri.

La maledizione degli incendi: in Sardegna come in tutto il Mediterraneo

La Sardegna non è nuova a problematiche legate agli incendi, che avvengono a cadenza quasi annuale. “La Sardegna soffre sempre di questa tematica, è un problema che riguarda tutta l’area mediterranea“, spiega Naciri, che grazie alle sue origini del Marocco è in contatto con i Paesi del Nord Africa, tra cui Tunisia e Algeria, che condividono un patrimonio comune di tutte le coste del Mar Mediterraneo. “Anche Egitto, Grecia, Corsica… Questa è una tematica che riguarda tutto il Mediterraneo e a me dispiace che non ci sia una strategia comune per un problema di così vitale importanza“.

Serve un coordinamento di tutta l’area mediterranea contro gli incendi

Il problema degli incendi in una zona così vasta e così unica è talmente grande che non si può pensare di combatterlo da soli, a livello regionale. “Non dico di fermare gli incendi, perché è molto difficile, ma almeno di arginarli. Serve una squadra di coordinamento a livello mediterraneo, per non dire a livello nazionale, per trovare una soluzione. Perché è una cosa ripetitiva, quindi bisogna trovare la causa“, spiega, “Siccome è l’essere umano, bisogna trovare una regia sapendo che da aprile a settembre c’è sempre questo rischio. Non si può combattere solo a livello della Regione Sardegna. Bisogna coordinarsi a livello mediterraneo con i mezzi, con gli uomini, perché si può fare anche un’azione di prevenzione di aree fragili“.

Necessaria l’educazione ambientale nei territori, ma il problema non sono i giovani

Legambiente è da sempre impegnata a sensibilizzare sulla questione ambientale, con iniziative in vari centri sparsi sul territorio che si occupano di educazione nelle scuole. “Oltre a parlare di cambiamenti climatici, di inquinamento, organizziamo anche delle giornate che spiegano ai bambini gli incendi. Noi vediamo la tristezza dei bambini quando li portiamo a piantare gli alberi e gli spieghiamo che il fuoco è nostro nemico, che minaccia quello che abbiamo piantato“. Per Naciri, “Fare educazione ambientale su questo tema va bene, però purtroppo spesso quelli che commettono questi reati sono adulti, non sono bambini“.