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Ucciso a 34 anni in strada davanti alla famiglia, lo strazio della moglie: “Una fine orribile”

Pubblicato: 10/08/2021 16:10

Prosegue l’inchiesta sull’omicidio del 34enne tunisino Tayari Marouan, ucciso a coltellate in strada, a Bergamo, davanti alla moglie e alle due figlie. La donna ha parlato di quei drammatici momenti di sangue e terrore, e oggi chiede giustizia per il marito che non c’è più. Per la morte dell’uomo, avvenuta nel primo pomeriggio dell’8 agosto scorso, è stato fermato un 20enne italiano, Alessandro Patelli. A suo carico l’accusa di omicidio e contestata l’aggravante dei futili motivi.

Ucciso a 34 anni in strada davanti alla famiglia, il racconto della moglie di Tayari Marouan

La moglie della vittima, Eleonora Turco, ripercorre i drammatici istanti in cui il marito sarebbe stato colpito a morte davanti a lei e alle loro due figliolette di 2 e 12 anni, accoltellato in via Novelli, a Bergamo, durante una lite con il giovane di 20 anni poi fermato con l’accusa di omicidio.

La donna ha parlato ai microfoni di Bergamo News, fornendo un resoconto straziante dei fatti che ora sono al vaglio delle autorità. Un racconto che, riporta la testata, avrebbe fatto anche al pubblico ministero Paolo Mandurino, titolare dell’inchiesta sulla morte del 34enne Tayari Marouan.

La vittima, in Italia da tempo, riferisce Ansa, viveva con la famiglia a Terno d’Isola. Secondo la ricostruzione finora emersa, avrebbe invitato Patelli a muoversi con attenzione, dopo aver urtato la figlia 12enne, e da questo sarebbero scaturite una lite e una colluttazione al culmine della quale il ragazzo avrebbe colpito Tayari con “diversi fendenti”.

Ero qua con la mia famiglia – ha ricordato la moglie del 34enne ucciso, intervistata sul luogo del delitto – (…) su questi gradini dove c’ero io con la mia figlia di 12 anni e una piccola nel passeggino. Da qui mi sono trovata un ragazzo uscire dalle scale (…), nel salire lui ha urtato un po’ me e le bambine e il mio compagno gli ha detto ‘Attenzione, prima che le fai male’. Lui questa cosa l’ha vista probabilmente in modo sbagliato e ha detto ‘Io devo esser libero di salire in casa mia come voglio’“.

Da questo primo scambio di battute in poi, secondo la versione della donna, la situazione sarebbe repentinamente precipitata: “Il ragazzo è sceso (…) con un casco integrale e un coltello in mano, impugnato sulla mano destra, minacciando il mio compagno (…)“. Poco dopo, il 34enne avrebbe fatto uno sgambetto al 20enne e la colluttazione sarebbe proseguita a terra.

“Il ragazzo se l’è tirato a terra con lui, ha iniziato ad accoltellarlo e dopo qualche minuto si è alzato e si è diretto verso la strada. Il mio compagno, agonizzante, si è alzato venendo verso di me, io me lo sono trascinata vicino alle scale chiamando l’ambulanza. L’ho tenuto qua, qualche minuto di agonia, poi il cuore ha smesso di battere. Nel giro di pochi minuti, mio marito non c’era più. Il colpo al cuore è stato fatale, nessuno deve fare la fine di mio marito, è una fine orribile. Mi auguro che il ragazzo che ha ucciso mio marito marcisca in galera“.

Ucciso in strada a Bergamo, la versione del 20enne fermato

Secondo la donna, l’indagato mentirebbe su quanto accaduto in via Novelli. Alessandro Patelli, riporta Ansa, durante l’interrogatorio avrebbe risposto in parte alle domande davanti al pm Paolo Mandurino. Assistito dall’avvocato Enrico Pelillo il 20enne avrebbe raccontato di essersi difeso da Tayari Marouan dopo che quest’ultimo lo avrebbe. insultato per aver urtato la figlia 12enne e minacciato con una bottiglia rotta. Patelli è accusato di omicidio aggravato da motivi futili o abietti. Secondo quanto finora ricostruito, avrebbe colpito il tunisino con un coltello a serramanico che aveva già con sé.