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Kabul prossima alla caduta in mano dei talebani: l’Italia rimpatria i concittadini in Afghanistan

Pubblicato: 14/08/2021 22:12

Una riconquista senza resistenza quella dei talebani in Afghanistan, che si trovano ora a pochi chilometri dalla capitale Kabul. Provincia dopo provincia, le milizie talebane hanno imposto nuovamente il loro controllo sul Paese, poche settimane dopo la smobilitazione del contingente NATO. La situazione è critica, tanto che le ambasciate dei Paesi della coalizione, compresa l’Italia, stanno ora evacuando il personale rimasto a Kabul, la cui caduta è prevista nel giro di ore.

L’Italia rimpatria i cittadini da Kabul: l’Afghanistan torna dei talebani

Gli sforzi di 20 anni di occupazione e guerra contro il terrorismo sono stati vanificati in pochi mesi, tanto è bastato ai talebani per riprendere il controllo dell’Afghanistan. Città dopo città, provincia dopo provincia, i miliziani hanno avanzato mentre l’esercito nazionale addestrato dalla NATO si frantumava di fronte al ritorno del vecchio regime.

Questione di ore, ormai, prima che anche Kabul, la capitale, cada sotto l’egida dell’Emirato Islamico. L’Occidente si affretta a rimpatriare i cittadini ancora presenti nelle ambasciate, l’Italia in primis, che ha avviato le procedure di rientro e che manterrà solo un contingente ristretto all’aeroporto.

Le parole del ministro Luigi Di Maio: “L’Afghanistan non sarà abbandonato”

Alla Farnesina stiamo monitorando la situazione 24 ore al giorno, in stretta sinergia con la nostra ambasciata a Kabul, con i ministeri della Difesa e dell’Interno e con la nostra intelligence. La priorità è mettere in sicurezza i nostri connazionali“, ha dichiarato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio stamattina a Il Corriere della Sera.

Di Maio spiega comunque che l’Afganistan “non sarà abbandonato. Vent’anni di presenza internazionale e di cooperazione con le autorità afghane hanno restituito agli afghani tutele e diritti, a partire da donne e bambini. Adesso dovremo lavorare con tutte le forze affinché i talebani diano le dovute garanzie sul rispetto dei diritti acquisiti“.

Gli USA inviano i militari per l’evacuazione

Parole che stridono con la realtà sul terreno, che vede i talebani rastrellare la popolazione nelle provincie occupate, imponendo la sharia e negando diritti a donne e bambini. Monitora da vicino la situazione il presidente americano Joe Biden, che si è riunito con il team della sicurezza nazionale da Camp David, dove si trova per il week end, come fa sapere la CNN. Il Pentagono ha dichiarato che un contingente di circa 3mila uomini sarà in Afghanistan entro domenica per aiutare l’evacuazione del personale diplomatico.

L’avanzata dei talebani verso Kabul

È di poco fa la notizia che anche Mazar-i-Sharif, nella provincia di Balkh, la più importante città commerciale del Nord dell’Afghanistan, è caduta in mano ai talebani, che l’hanno conquistata praticamente senza combattere. Il governo cittadino e i militari dell’esercito sono fuggiti verso il confine con l’Uzbekistan, così su 34 province 19 sono ormai occupate.

Rimangono solo due città maggiori ancora sotto il controllo governativo, Kabul e Jalalabad, la prima sotto assedio proprio in queste ore, mentre sono ormai perse Kandahar, Kunduz e Herat. Quest’ultima ha visto la cattura anche di Ismail Khan, il “Leone di Herat”, a capo dei mujahideen che supportavano il governo afghano contro gli integralisti.

Le milizie dei talebani si troverebbero ora solo a 10 chilometri dalla capitale, mentre le speranze che l’esercito nazionale resista si affievoliscono. A Kabul si troverebbe la maggior parte delle 250mila persone scappate dalle loro case con l’avanzata talebana.

Le parole del presidente Ashraf Ghani

Il presidente dellìAfghanistan Ashraf Ghani si è rivolto alla nazione con un videomessaggio, dichiarando che la mobilitazione delle Forze di Sicurezza Nazionali Afghane è una “priorità” e che i cittadini in difficoltà sul territorio riceveranno aiuti.

Capisco che siete preoccupati per il vostro futuro, vi assicuro che come vostro presidente mi concentrerò per prevenire l’espandersi dell’instabilità, della violenza e lo sradicamento del mio popolo“, ha dichiarato Ghani. Sono in molti a dubitare che il presidente sia ancora effettivamente al comando, con i talebani che assediano Kabul e l’esercito che fugge deponendo le armi, anche letteralmente, dato che gli armamenti pesanti lasciati dal contingente internazionale sono finiti nelle mani talebane.

Ultimo Aggiornamento: 14/08/2021 22:33