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Disabile 14enne trovato morto in casa, il decesso risalirebbe a 36 ore prima: spunta un terribile sospetto

Pubblicato: 19/08/2021 20:49

Un 14enne disabile è stato trovato senza vita all’interno di un’abitazione di Grammichele, in provincia di Catania. Secondo una prima ricostruzione, il decesso del minore, affetto da tetraparesi spastica e ritardo mentale grave, sarebbe avvenuto almeno 36 ore prima del ritrovamento. Sullo sfondo della tragedia, spunta un’ipotesi sconvolgente che sarebbe ora al vaglio degli inquirenti. Fermata la madre.

Disabile 14enne trovato morto in casa in provincia di Catania, fermata la madre

Il 14enne tetraplegico sarebbe stato trovato morto nel suo letto, all’interno di una casa di Grammichele, nel Catanese, dove viveva con la madre 45enne, vedova da anni. Il decesso, secondo una prima analisi medico-legale riportata dall’Ansa, sarebbe da collocare nelle 36 ore precedenti il drammatico ritrovamento. E potrebbe essere legato a ustioni da prolungata esposizione ai raggi solari. Questo, riferiscono le agenzie, il terribile sospetto dietro la morte del minore emerso all’esito dei primi rilievi condotti dagli inquirenti. La Procura di Caltagirone avrebbe disposto il fermo della madre, provvedimento eseguito poche ore fa dai carabinieri. A carico della donna, sarebbero stati individuati gravi elementi indiziari.

Disabile 14enne morto in casa da 36 ore, la terribile ipotesi

Secondo il medico legale intervenuto, riporta ancora Ansa, la morte del 14enne, affetto da tetraparesi spastica e ritardo mentale grave, potrebbe quindi essere collegata a una “prolungata esposizione esterna del ragazzo, verosimilmente all’azione dei raggi solari, inconciliabile con la sede di ritrovamento della salma, tanto da far presupporre che sia da collocare almeno 36 ore prima dell’arrivo dei militari“.

La madre risulta indagata per abbandono aggravato di minorenni. Vedova da tempo, sarebbe stata lei ad avere la custodia esclusiva del figlio, “persona incapace di provvedere a se stessa per malattia di mente e di corpo“. Questo ultimo elemento è un particolare che la Procura di Caltagirone le contesterebbe ora come aggravante. Secondo l’accusa, la donna avrebbe lasciato il ragazzino “all’esposizione prolungata ai raggi solari per un notevole lasso di tempo“, tanto da cagionarne il decesso. Successivamente, avrebbe cercato di occultare l’accaduto tenendo il corpo all’interno dell’abitazione con i climatizzatori sempre accesi.

14enne tetraplegico morto in casa da 36 ore, la ricostruzione della Procura

Le indagini dei carabinieri, coordinate dal procuratore Giuseppe Verzera, avrebbero portato a galla “un gravissimo quadro indiziario nei confronti dell’indagata“. La Procura, riferisce Ansa, definirebbe “contrastanti le “versioni fornite dalla donna, a partire dalla chiamata al 112, e rese poi nel corso del sopralluogo degli investigatori“. La stessa avrebbe posto in essere “svariati tentativi di fuggire, ben conscia dei rischi a cui era esposta” e sulla sua posizione graverebbero gli “esiti delle sommarie informazioni acquisite nel corso delle attività esperite“. Sarebbe stata già trasferita nel carcere di Catania. Dalle informazioni finora trapelate, si apprende che nel passato della 45enne ci sarebbe una denuncia per abbandono del minore, all’epoca dei fatti in concorso con il marito.

Ultimo Aggiornamento: 19/08/2021 21:09