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Amatrice: sono passati 5 anni dal terremoto che sconvolse il centro Italia e uccise 299 persone

Pubblicato: 24/08/2021 08:35

Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e più in generale il Centro Italia. Oggi, 24 agosto, si ricordano le 299 vittime del sisma di magnitudo 6 che 5 anni fa, nel 2016, colpì la zona. Le persone coinvolte furono oltre 600mila, in 140 comuni e 388 i feriti. Per l’intera giornata di oggi il Comune di Amatrice ha dichiarato il lutto cittadino e il premier Mario Draghi sarà presente per ricordare le vittime del terremoto.

Il terremoto del 24 agosto 2016

Il 24 agosto 2016, alle ore 3.36, quando un terremoto di magnitudo 6.0 devasta il borgo di Amatrice, che diventa il simbolo del sisma, e altri 140 comuni coinvolgendo 600 mila persone. In tutto ci furono 303 vittime: 299 morirono sotto le macerie quella notte, mentre altre 4 nei mesi successivi per traumi riconducibili proprio al terremoto. In tutto ci sono stati 388 feriti, circa 41 mila gli sfollati in diverse regioni tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo.

Ricordare il terremoto per puntare sulla prevenzione

Il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni si sofferma sulla giornata di oggi: “È importante ricordare i terremoti perché il nostro cervello tende invece a voler rimuovere il ricordo delle tragedie, mentre invece la memoria di questi eventi terribili ci aiuta a porre in essere tutte le possibili strategie difensive dagli eventi futuri che inevitabilmente torneranno“, spiega ad Ansa. Poi chiarisce: “Non siamo in grado di prevedere dove e quando sarà il prossimo evento sismico per la sola ragione che ancora non conosciamo sufficientemente tutti i parametri e le condizioni fisiche che portano all’enucleazione di un terremoto“.

Da quanto riporta, in Italia ci sono in media 20-25 terremoti distruttivi al secolo, la statistica porterebbe a supporre che sarebbe ragionevole attendersi un evento ogni 4-5 anni, riporta Ansa. “Per me l’evento di Amatrice è stato una frustata dolorosa dal punto di vista umano ma, come scienziato, uno stimolo forte per studiare con sempre maggiore determinazione l’origine dei terremoti“, conclude.