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Droga dello stupro a casa dall’Olanda, conduttore tv finisce in manette: arrestato a Milano

Pubblicato: 25/08/2021 18:00

Un litro di “droga dello stupro” recapitata nella sua casa milanese dall’Olanda: questa la scoperta che sarebbe stata fatta dalla polizia a carico di un conduttore televisivo e attore 46enne, finito in manette con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Il quantitativo di Gbl (gamma-butirrolattone, liquido incolore con effetti simili ai barbiturici che può essere miscelato in acqua o altre bevande), questo il nome scientifico, sarebbe stato sequestrato dagli inquirenti all’esito di una complessa operazione.

Droga dello stupro a casa dall’Olanda, arrestato conduttore tv

Si sarebbe fatto inviare dall’Olanda un litro di Gbl, sostanza nota come “droga dello stupro” direttamente nella sua casa di Milano e per questo, riferisce l’Ansa, il conduttore televisivo e attore 46enne Ciro Di Maio sarebbe finito in manette.

Arrestato, secondo quanto finora emerso, con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio su disposizione del pm di turno, Leonardo Lesti. Le indagini sarebbero condotte dalla Squadra mobile, che avrebbe provveduto al sequestro del quantitativo rinvenuto all’interno dell’abitazione.

Ciro Di Maio conduttore tv arrestato a Milano: la ricostruzione

Ciro Di Maio, secondo quanto riportato dall’Ansa, nel suo sito web avrebbe indicato che “dal 2009 è il volto del canale Marcopolo per il quale cura e conduce il programma televisivo di successo ‘Diario Di Viaggio’ girato in 30 paesi diversi in 5 continenti“. 

Ora sarebbe accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, all’esito di una operazione della Squadra mobile. Il pacco contenente la sostanza nota come “droga dello stupro” sarebbe stato intercettato a Fiumicino dagli inquirenti, quindi seguito fino alla consegna presso l’abitazione milanese del conduttore 46enne. Di Maio sarebbe anche un attore di fiction, riporta Il Corriere della Sera, e avrebbe debuttato come ballerino, nel 1988, nel famoso programma Carramba che fortuna!, di Raffaella Carrà.

Stando alla ricostruzione a carico di Di Maio, l’uomo avrebbe usato un nome fittizio indicando come destinatario del pacco “Mia Maio”, riporta La Stampa. Le indagini sul suo conto rientrerebbero nell’ambito di accertamenti di più ampio respiro sulla diffusione di droghe nelle feste private, tra cui appunto il Gbl. A dare impulso decisivo sarebbe stata l’individuazione della consegna sospetta all’aeroporto di Fiumicino. Da un litro di Gbl si ottengono circa 1.400 dosi e, riferisce ancora il Corsera, il sospetto degli investigatori punterebbe sull’ipotesi che la droga fosse destinata al mercato dei rave party o dei festini a base di sesso e stupefacenti. Il Gbl, venduto legalmente in Olanda, sarebbe stato spedito a Milano unitamente a dei flaconcini utili a confezionare le dosi.