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Asteroide Bennu, si avvicinerà e un giorno potrebbe impattare sulla Terra. La Nasa calcola la data

Pubblicato: 27/08/2021 10:04

L’asteroide Bennu è un osservato speciale della sonda spaziale Osiris-REx della Nasa, che l’ha studiato per 2 anni raccogliendone immagini e campioni. In questi giorni, la Nasa ha ricalcolato la probabilità di impatto dell’asteroide sulla Terra, definendo una data precisa.

Asteroide Bennu, le probabilità dell’impatto secondo la Nasa

Il nome esteso è 101955 Bennu e si tratta di un asteroide del gruppo Apollo, cioè ruotante attorno al Sole con un’orbita prossima a quella della Terra. Fu scoperto nel 1999 e ha un diametro di 490 metri.

Grazie alla sonda Osiris-REx, i ricercatori del Centro studi sui Near-Earth Object della Nasa hanno ricalcolato e ridotto le incertezze sull’orbita prevista per il futuro dell’asteroide Bennu: l’avvicinamento alla Terra avrà inizio nel 2135. Da quel momento, l’orbita dell’asteroide attorno al Sole sarà alterata dall’effetto della gravità della Terra, aumentando la complessità dei calcoli necessari per definire la traiettoria. La data più probabile per una collisione è stata fissata al 24 settembre 2182, con 1 probabilità su 2.700, pari allo 0,037%. Fino all’anno 2300, tale probabilità di impatto si aggirerà allo 0,057%.

Asteroide Bennu, la Nasa continuerà a osservarlo

I recenti calcoli, ottenuti unendo modelli matematici e i dati del network Deep Space, hanno dunque ridimensionato e ridotto la possibilità che l’asteroide Bennu collida con il nostro pianeta nei prossimi 300 anni. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Icarus ed è stato possibile grazie alla sonda Osiris-REx, che ha abbandonato l’asteroide il 10 maggio scorso dopo 2 anni di osservazioni ravvicinate, di raccolta campioni e di analisi relative a massa, dimensioni e composizione di Bennu. La sonda ha permesso di prevederne anche la direzione e la traiettoria.

Bennu, anche se ha basse probabilità di impattare contro la Terra, è ancora considerato uno degli asteroidi più pericolosi del Sistema Solare. Tra gli osservati speciali come lui c’è anche l’asteroide 1950 DA, appartenente sempre al gruppo Apollo: le loro orbite continueranno dunque a essere monitorate dagli scienziati della Nasa.