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Incendio palazzo a Torino: distrutti più di 3mila metri quadri di struttura. C’è una persona indagata

Pubblicato: 05/09/2021 16:53

A distanza di due giorni dal terribile incendio, che ha distrutto più di 3 mila metri quadri di un palazzo storico di Torino, c’è una persona indagata. L’inchiesta, coordinata dal pm Alessandro Aghemo, è stata aperta il giorno stesso dello scoppio dell’incendio; l’uomo ha ammesso le sue responsabilità affermando però di non essere stato messo a conoscenza delle particolarità strutturali del palazzo.

Al momento sono oltre cento le persone rimaste sfollate, tre le famiglie che hanno perso la loro cara e cinque i feriti lievi. I danni alla struttura sono ingenti, con addirittura rischio crollo.

Incendio palazzo a Torino: c’è un fermo

Una persona è stata fermata con l’accusa di incendio colposo che ha distrutto parte di un palazzo storico in centro a Torino. Si tratta di un artigiano, un fabbro che stava installando una cassaforte in uno degli attici del palazzo; proprio da lì sarebbero partite le fiamme. Il fabbro, un 56enne, avrebbe detto di aver usato una saldatrice dalla quale sarebbe partita una fiammata, quest’ultima sarebbe arrivata nell’intercapedine coibentata entrando in contatto con il materiale isolante. Da lì il fuoco si è propagato negli altri appartamenti e mansarde arrivando ad espandersi per circa 3mila metri quadri di struttura, invandendo il quarto e quinto piano su tre lati dell’isolato comprendente due condomini.

Stavo saldando, mi è partita una fiamma. Non sapevo che nell’intercapedine ci fosse un materiale coibentante infiammabile“, queste le parole del fabbro riportate da La Stampa, l’uomo è disperato, “Sono distrutto, la mia vita è un disastro, per me è un momento terribile” ha detto ancora.

I danni causati dall’incendio sono ingenti

Sono stati stimati circa tra i 20 e i 30 milioni di euro i danni stimati per l’incendio che ha colpito il palazzo storico sito nel centro di Torino, nell’isolato tra via Lagrange, corso Vittorio (fronte stazione di Porta Nuova) e piazza Carlo Felice.

Le famiglie sfollate hanno fatto ricorso agli alberghi, ad esempio la ditta che si è occupata dei lavori di restauro del palazzo ha messo a disposizione 20 camere in un albergo. Le stanze sono state assegnate con l’ausilio della protezione civile, che ha preso contatto anche con l’housing sito in un altro quartirere della città. Altre famiglie invece si sono organizzate autonomamente.

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2021 18:02