In pochi giorni sono 4 i morti sul lavoro, l’ultimo è rimasto schiacciato da una lastra di marmo, un altro è caduto da 6 metri di altezza, l’altro ancora è morto in un cantiere della metro. Vittime che si vanno ad aggiungere ad una lunga e sanguinosa scia di morti, una circostanza che fa discutere sul tema della sicurezza.
Morti sul lavoro: l’ultima vittima schiacciata da una lastra di marmo
Si torna a parlare di morti sul lavoro, l’ultima vittima è un 44enne travolto mentre stava lavorando con delle lastre di marmo. L’operaio è deceduto sul colpo, a nulla è valso l’intervento degli operatori del 118 che giunti sul posto. Insieme alla vittima c’era anche un suo collega, lui è riuscito a spostarsi in tempo restando ferito. Stando ad una prima dinamica dei fatti, ricostruita sul posto, i due uomini stavano pulendo delle lastre di marmo appena tagliate quando i fermi hanno ceduto. La vittima è stata travolta morendo sul colpo, l’altro operaio invece è riuscito a spostarsi ferendosi in modo lieve.
Morti sul lavoro: in pochi giorni una strage
Quella di oggi è solo l’ultima vittima di una scia di morti concentrate in meno di 24 ore. Nella giornata di martedì un uomo è morto cadendo da un’altezza di circa sei metri; la vittima era un operaio che stava lavorando su un albero in un’azienda agricola di Castiglion Fiorentino (Arezzo). Immediato l’intervento dei soccorsi, giunti sul posto attraverso un’auto medica, ma non c’è stato nulla da fare per il paziente.
Solo poche ore prima un uomo è morto nel cantiere della Metro 1 di Napoli nel tratto tra il Centro Direzionale e Capodichino. E ancora, un operaio di 65 anni è stato ricoverato all’ospedale di Edolo dopo essere caduto da un ponteggio, alto due metri, in un cantiere edile ad Aprica, in provincia di Sondrio. Il 65enne ha riportato un trauma cranico ed è stato trasferito in codice rosso ed è ancora in gravi condizioni. Un’altra vittima sul lavoro è un 55enne di origini filippine, marinaio, colpito da un cavo d’acciaio mentre lavorava nel porto di Livorno.