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Alitalia, l’Unione Europea definisce illegali gli aiuti da 900milioni del 2017: “L’Italia li recuperi”

Pubblicato: 10/09/2021 17:06

La Commissione Europea ha concluso l’analisi sui prestiti statali concessi ad Alitalia nel 2017 per un importo complessivo di 900milioni di euro; quella cessione di denaro è stata definita illegale ai sensi delle norme UE in materia di aiuti di Stato. Quindi l’Italia ora deve recuperarli.

La Commissione Europea definisce illegali gli aiuti ad Alitalia

Attraverso una nota ufficiale, la Commissione Europea ha definito gli aiuti ad Alitalia come illegali e ora l’Italia le deve recuperare. Come si legge nella nota di Margrete Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza: “A seguito della nostra indagine approfondita, siamo giunti alla conclusione che due prestiti pubblici del valore complessivo di 900 milioni di euro concessi dall’Italia ad Alitalia hanno conferito ad Alitalia un vantaggio sleale rispetto ai suoi concorrenti, in violazione delle norme UE in materia di aiuti di Stato. Essi dovranno quindi essere recuperati dall’Italia presso Alitalia, per contribuire a ripristinare condizioni di parità nel settore europeo dell’aviazione“.

Il prestito risale al 2017, quando Alitalia aveva grande bisogno di liquidità ma non aveva accesso ai mercati del credito a causa del deterioramento della sua situazione finanziaria (Alitalia era in perdita dal 2008).

L’indagine della Commissione Europea su Alitalia

A dare il via all’indagine della Commissione Europea sono state le denunce arrivate da altre compagnie aeree concorrenti. Da lì l’accusa che ad Alitalia sono stati concessi aiuti di Stato illegali e incompatibili, infatti nel concedere i due prestiti ad Alitalia, l’Italia non ha agito come avrebbe fatto un investitore privato, non valutando in anticipo la probabilità di rimborso dei prestiti, maggiorata degli interessi.

Inoltre, stando alla valutazione dei rendiconti finanziari di Alitalia effettuata all’epoca dalla Commissione è emerso che era improbabile che Alitalia fosse in grado di generare una liquidità sufficiente per rimborsare i prestiti statali entro le scadenze previste e che essa non avrebbe potuto vendere le sue attività per raccogliere liquidità sufficiente per rimborsare il debito. Nessun investitore privato avrebbe mai concesso prestiti alla compagnia e la commissione ha stabilito che gli aiuti non potevano essere autorizzati in quanto aiuti al salvataggio salvataggio ai sensi degli orientamenti sugli aiuti per il salvataggio e la ristrutturazione, i prestiti poi non sono stati rimborsati entro sei mesi e l’Italia non ha mai presentato un piano di ristrutturazione per il ripristino della redditività della compagnia (che non è stata liquidata).

Si tratta quindi di un caso di concorrenza sleale verso altre compagnie e quindi l’italia deve recuperare i soldi dell’aiuto di stato illegale.

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Ultimo Aggiornamento: 24/09/2021 10:57

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