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San Marino verso il referendum per la legalizzazione dell’aborto: per lo Stato sarebbe una svolta storica

Pubblicato: 10/09/2021 10:29

Attualmente a San Marino l’aborto è considerato un reato e può essere punito con la reclusione dai 3 ai 6 anni. Le donne di questo piccolo Stato sono costrette costrette a rivolgersi alla sanità italiana o di altre nazioni per interrompere la gravidanza. Tra pochi giorni però le cose potrebbero cambiare. Il 26 settembre si vota per la depenalizzazione dell’aborto a San Marino.

L’aborto a San Marino è illegale: lo impone una legge ottocentesca

Il 22 maggio 1978 in Italia veniva promulgata la legge 194, volta alla legalizzazione dell’aborto. San Marino, piccolo Stato collocato tra l’Emilia Romagna e le Marche, non ha voluto seguire la medesima iniziativa. “A lungo a San Marino ha dominato un atteggiamento ipocrita: far finta che non esista il fenomeno dell’abortospiega oggi Karen Pruccoli dell’Associazione Unione Donne Sammarinesi.

“Gli articoli del codice penale che di fatto di fatto l’hanno messo fuori legge risalgono al 1865 rivela. “Sono stati confermati in epoca fascista, come in Italia fu confermato il codice Rocco e poi riconfermati nel 1974. Poi l’talia nel 1978 regolamentò l’aborto e San Marino si girarono dall’altra parteaggiunge disapprovando quanto avvenuto.

San Marino verso la legalizzazione dell’aborto: il referendum del 26 settembre

L’aborto è punibile con il carcere con la reclusione dai 3 ai 6 anni ai sensi degli articoli 153 e 154, questa è la legge che vige tutt’oggi a San Marino. Il Corriere della Sera spiega che da tempo ormai non si hanno più notizie di arresti, ma aggiunge che purtroppo questo non è un segnale dell’allentamento della pena. Molte donne sanmarinesi scelgono infatti di cercare sostegno al di fuori del loro Stato, in Italia o in altre nazioni dove l’interruzione di gravidanza è legale.

Il referendum che avrà luogo il 26 settembre sarà senza quorum. I residenti sono 33.000 e non sarà necessario raggiungere un tetto minimo di affluenza alle urne per considerare il voto valido. Come spiega il Corriere l’esito finale sembra essere meno scontato di quanto si potrebbe credere. A San Marino infatti i comitati pro e contro aborto hanno eseguito finora una campagna referendaria a tappe serrate.

Solo oggi, 10 settembre il comitato promotore e il comitato contrario all’abolizione della pena per l’aborto aprono la campagna, con comizi e interventi.

Referendum per legalizzare l’aborto a San Marino: la domanda alla popolazione

“Volete che sia consentito alla donna di interrompere volontariamente la gravidanza entro la 12a settimana di gestazione” è l’incipit della domanda a cui i sanmarinesi dovranno rispondere al referendum. “Anche successivamente se vi sia il pericolo per la vita della donna o se vi siano anomalie e malformazioni del feto che comportino grave rischio per la salute fisica o psicologica della donna?” la conclusione.

Negli ultimi anni, a San Marino hanno avuto luogo importanti referendum. Nel 2017 ha avuto risultati più che positivi il voto per l’inclusione del divieto di discriminazione per orientamento sessuale nella Costituzione. Il 72% di “sì” ha portato alla schiacciante vittoria della sua approvazione.

Fino al 2004 San Marino ha considerato l’omosessualità un reato. Solo nel 2018 però le unioni civili sono state regolamentate per legge.