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16enne adescata tramite social e violentata dal compagno della madre: orrore a Rovereto, arrestato 36enne

Pubblicato: 25/09/2021 14:48

Drammatica denuncia quella avanzata da una 16enne di Rovereto: la giovanissima ha riferito di essere stata adescata e abusata dal compagno della madre, che si era spacciato per qualcun altro su una popolare app di messaggistica. Nel computer del 36enne, sarebbero state trovate immagini a sfondo pedo-pornografico.

Rovereto, adescata su Hangouts dal compagno della madre: incubo per una 16enne

La vicenda viene riportata da fonti locali del Trentino Alto Adige e risale al periodo del lockdown: è emerso, a seguito della denuncia della madre, che una giovane 16enne sarebbe stata vittima degli abusi sessuali del compagno della donna. L’uomo, 36enne, secondo quanto trapelato si sarebbe finto un coetaneo per adescare la figlia della convivente su Hangouts, popolare app di messaggistica. Qui, tramite raggiri, avrebbe ottenuto la fiducia della 16enne al punto da iniziare a scambiare con lei alcune foto intime.

Quindi, la tragica rivelazione: il 36enne, sfruttando l’assenza della madre impegnata col lavoro, si sarebbe rivelato alla giovane come il coetaneo con cui ha chattato per tutto quel tempo. Approfittando quindi della sua fragilità emotiva, avrebbe abusato sessualmente della giovane.

16enne adescata e abusata: arrestato il compagno della madre

Dall’indagine, iniziata proprio grazie alla denuncia avanzata dalla madre dopo che la figlia ha trovato il coraggio di parlare dell’accaduto, è emerso che l’uomo avrebbe provato anche a coinvolgere un’altra persona. Si tratterebbe di un’amica della 16enne, cui sarebbe stato promesso denaro per essere coinvolta nella drammatica situazione.

I Carabinieri di Rovereto al lavoro in collaborazione con la polizia postale, acquisiti sufficienti elementi hanno provveduto ad arrestare il 36enne in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento. L’uomo è accusato di violenza sessuale su minori e favoreggiamento della prostituzione minorile. Dall’analisi sui dispositivi elettronici sequestrati all’uomo originario della Vallagarina, sarebbero inoltre emerse non solo le immagini a sfondo sessuale scambiate con la figlia della compagna, ma anche altre di tipo pedo-pornografico.