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Gli impollinatori sono minacciati: cosa sta succedendo a questi insetti e perché sono così importanti

Pubblicato: 30/09/2021 12:54

Il bombo americano, così come il 9% degli impollinatori, sarebbe a rischio di estinzione. Il ruolo degli impollinatori è fondamentale per la biodiversità dei territori e per le produzioni agricole. Quali sono i pericoli per questi animali e le conseguenze di una scomparsa sempre più probabile.

Impollinatori a rischio di estinzione, cosa sta succedendo al bombo americano

Tramite una nota, il Fish and Wildlife Service degli Stati Uniti ha inserito il bombo americano (Bombus pensylvanicus) fra le specie che richiedono ulteriori studi prima di essere destinate alla Lista Rossa delle specie selvatiche a rischio di estinzione. Le stime ipotizzano una diminuzione pari all’89% della popolazione dal 2002. Gli esperti affermano che il bombo americano sia scomparso da almeno 8 stati su 48 e che nel solo stato di New York la popolazione sia calata del 99%. La situazione non sarebbe migliore nelle regioni del Southeast e del Midwest, in cui si stima un declino superiore al 50%.

Le cause che stanno portando il bombo americano verso l’estinzione

Il bombo americano è uno dei più importanti impollinatori del Nord America e la sua estinzione sarebbe causata da numerosi elementi:

  • distruzione del suo habitat;
  • intensificazione dell’agricoltura;
  • uso eccessivo dei pesticidi;
  • diffusione di malattie;
  • cambiamento climatico;
  • perdita di diversità genetica;
  • competizione con le api del miele.

In particolare, l’uso dei pesticidi chimici nei campi è in grado di far perdere ai bombi il senso dell’orientamento, causandone quindi la morte. Gli stati continentali degli USA in cui si osserva un maggiore declino nelle popolazioni di api e bombi, infatti, sarebbero i medesimi che fanno maggior uso di pesticidi chimici.

Impollinatori a rischio di estinzione: non solo il bombo, anche api e farfalle

Il bombo non è purtroppo nuovo al declino: nel mese di agosto, lo stesso Fish and Wildlife Service ha inserito nella Lista Rossa degli animali a rischio estinzione il bombo di Franklin, di cui non si hanno tracce dal 2007.

Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, anche altri impollinatori corrono un grave pericolo: si parlerebbe del 9% circa delle api e delle farfalle a rischio di estinzione. I danni che l’uomo provoca all’ambiente, infatti, si traducono in cambiamenti troppo drastici perché gli insetti possano sviluppare forme di adattamento, portandoli così all’estinzione.

Cosa succederebbe se gli impollinatori si estinguessero

Come riporta l’ISPRA, circa il 90% delle piante selvatiche da fiore ha bisogno di impollinatori per riprodursi. Più del 75% delle principali colture agrarie beneficia del fenomeno dell’impollinazione, a opera di 16.000 insetti. Economicamente parlando, il valore dell’impollinazione è stimato in circa 153.000.000.000€ ogni anno su scala mondiale. A livello ambientale, poiché senza questi insetti molte piante non avrebbero più possibilità di riprodursi, ne conseguirebbe un drastico impoverimento della flora. Questo effetto si ripercuoterebbe poi su molti erbivori e, infine, sull’essere umano: le osmie e i bombi infatti scuotono il fiore e possono impollinare anche quelle piante che non possono essere fecondate dalle api mellifere, come i pomodori, mirtilli e peperoni. L’estinzione degli impollinatori è quindi in grado di danneggiare la produzione di frutti, semi e oli vegetali, ma anche di materiali naturali quali cotone, legno e lino.