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I boschi italiani sono sempre più ampi e assorbono più anidride carbonica: i dati dell’Inventario Nazionale

Pubblicato: 30/09/2021 11:04

I boschi italiani sono in aumento e assorbono sempre più anidride carbonica. Mentre i cambiamenti climatici provocano fenomeni sempre più estremi, dal nostro Paese arriva la buona notizia sullo stato di salute dei nostri boschi: ecco cosa si legge sull’ultimo rapporto redatto dall’Arma dei Carabinieri.

I boschi italiani sono aumentati: i dati dell’Inventario Nazionale

Affinché le foreste ‘contino’ nelle scelte e nelle strategie politiche ed economiche del Paese – si legge nell’ nell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carboniobisogna prima di tutto ‘contare’ le foreste”. Questo documento, presentato il 29 settembre, ha permesso di quantificare l’aumento di superficie forestale pari a circa 586.925 ettari, portando il totale a 11.054.458 ettari. Si tratta del 36,7 % del territorio nazionale. Per quanto riguarda la “consistenza” dei boschi italiani, espressa in metri cubi di biomassa, è anch’essa aumentata del 18,4%: per ogni ettaro, i valori sono cresciuti da 144,9 a 165,4 metri cubi.

Boschi italiani capaci di stoccare sempre più anidride carbonica

L’Inventario sottolinea come le foreste siano in grado di immagazzinare carbonio nelle proprie fibre, bloccandolo per tempi anche molto lunghi: 1 metro cubo di legno secco contiene circa 260 kg di carbonio, pari a circa la metà del suo peso. Dai dati emerge come sia aumentato anche lo stoccaggio di carbonio: dalle 490.000.000 tonnellate nel 2005 alle attuali 569.000.000 tonnellate. L’anidride carbonica viene stoccata nella biomassa e nel legno morto e non raggiunge l’atmosfera, dove diventerebbe un potente gas serra, il principale responsabile del surriscaldamento globale.

Che cos’è l’Inventario Nazionale delle Foreste

I dati sono stati pubblicati nell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio: si tratta un’indagine campionaria, effettuata periodicamente, che ha come obiettivo la conoscenza della qualità e quantità delle risorse forestali del Paese. È realizzata dall’Arma dei Carabinieri tramite il Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari, in collaborazione con il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi per l’Economia Agraria.

Boschi italiani, quali sono le Regioni più “verdi” e le specie più diffuse

In base all’Inventario, le Regioni che presentano un maggiore volume complessivo dei boschi italiani sono:

  • Toscana, con il 10.4% del totale;
  • Piemonte, con il 9,8%;
  • Lombardia, con l’8.7% del totale.

Gli ultimi posti della classifica sono invece stati assegnati a:

  • Puglia;
  • Valle d’Aosta;
  • Molise.

Queste 3 Regioni contribuiscono ciascuna con l’1.0%-1.3% del totale.

Infine, l’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio ha evidenziato la presenza di 180 specie, di cui appena 4 costituiscono il 50% del volume dei boschi. Si tratta di:

  • Faggio;
  • Abete rosso;
  • Castagno;
  • Cerro.

A queste 4 specie occorre aggiungerne altre 7 per arrivare al 75%: larice, roverella, carpino nero, leccio, abete bianco, pino nero e pino silvestre.