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Pillola anti Covid, come funziona molnupiravir: la Merck pronta a chiedere l’autorizzazione per l’antivirale

Pubblicato: 02/10/2021 23:17

Possibili novità in arrivo per la lotta farmacologica al Covid-19: mentre prosegue la corsa del mondo a vaccinarsi e tenere testa alle nuove varianti, l’azienda Merck è pronta a chiedere l’autorizzazione per la prima pillola anti-Covid. Segnali positivi dai primi test clinici effettuati: come funziona il farmaco molnupiravir e quali sono i vantaggi.

Covid-19, in arrivo il primo antivirale da prendere via bocca

Si chiama Merck & Co, è conosciuta anche come Merck Sharp & Dohme, o MSD al di fuori di USA e Canada ed è una delle più grandi società farmaceutiche del mondo, pronta ora a produrre la prima pillola antivirale contro il Covid-19. La notizia, diffusa in questi giorni, ha fatto schizzare i titoli dell’azienda a Wall Street, dove si è registrato un +12%. L’annuncio è stato dato dopo i risultati positivi della fase 3 del farmaco molnupiravir, in grado di ridurre i rischi di ospedalizzazione e i decessi da Coronavirus di circa il 50%.

Dai test clinici, è emerso che dei 775 pazienti trattati con la pillola antivirale il 7,3% sono stati ospedalizzati, contro il 14,1% di chi ha ricevuto il placebo. Non sono inoltre state registrate morti tra coloro che hanno preso il molnupiravir, pillola originariamente sviluppata per combattere l’influenza, mentre se ne contano 8 nel gruppo placebo. A differenza dei vaccini per il Covid-19, la pillola non colpisce la proteina spike ma un enzima usato dal virus per replicarsi.

Pillola anti-Covid, la Merck pronta a chiedere l’autorizzazione

I dati diffusi in un comunicato stampa devono ancora ricevere la peer review, ma sono incoraggianti, tanto che il reclutamento dei pazienti per questa fase di studio è stato interrotto proprio grazie ai risultati sin qui positivi. Per questo motivo, la Merck si è detta pronta a chiedere l’autorizzazione alla FDA (Food and Drug Administration, l’equivalente statunitense dell’italiana AIFA e dell’europea EMA) per iniziare a mettere in commercio il primo farmaco orale contro il Covid-19, in grado di ridurre ricoveri e decessi. L’azienda è talmente sicura del suo prodotto che, riportano le fonti, si sarebbe assunta la responsabilità di avviare già la produzione di molnupiravir. L’intenzione è produrne 10 milioni di dosi entro la fine dell’anno. Sarebbero già in corso di definizione accordi di fornitura con vari governi mondiali, tutti vincolati dall’eventuale approvazione dalle autorità competenti.

Molnupiravir, come funziona e quanto costa la pillola anti-Covid

Il primo farmaco orale contro il Coronavirus è quindi una pillola, data due volte al giorno a pazienti diagnosticati da poco tempo con la malattia Covid-19. Gli effetti positivi sono stati osservati nei test clinici e anche il dottor Anthony Fauci, numero uno della task force statunitense del POTUS Joe Biden, ha dichiarato che i risultati sarebbero “un’ottima notizia“. Il vice presidente della Merck, riporta la BBC, l’ha definito “un trattamento antivirale per persone che non sono vaccinate o meno reattive ai vaccini, uno strumento importante per aiutare a uscire dalla pandemia“.

Secondo quanto si apprende da fonti estere, il costo del trattamento negli Stati Uniti potrebbe aggirarsi sui 700 dollari per ciclo. Cifre proibitive ragionando da un Paese in cui la sanità è per buona parte gratuita, ma Oltreoceano costerebbe meno di una transfusione (1000 dollari), di un ciclo di anticorpi monoclonali (2,100 dollari) o del farmaco remdesivir (3,100 dollari). La vaccinazione rimarrà comunque lo strumento principe contro la lotta al Covid-19: mentre il molnupiravir è un trattamento per chi ha già contratto la malattia, i vaccini come Pfizer/BioNTech o Moderna sono in grado di prevenire il contagio stesso e un ciclo ha un prezzo decisamente più accessibile, 50 dollari.