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Isola di Vulcano in allerta gialla: registrati segnali fuori norma. Il cratere era dormiente da 130 anni

Pubblicato: 04/10/2021 10:09

Nell’arcipelago delle Eolie, il cratere dell’isola di Vulcano ha attirato l’attenzione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I sistemi di monitoraggio hanno infatti rilevato la variazione di alcuni segnali e un aumento nella sismicità locale. Cosa sta succedendo sull’isola e come stanno agendo gli esperti.

Isola di Vulcano, allerta gialla e cratere sotto osservazione

Le prime variazioni a livello di segnali geofisici e chimici erano arrivate già in estate, soprattutto a partire dal mese di settembre. Gli ultimi sviluppi hanno indotto il Dipartimento della Protezione civile nazionale a adottare misure e iniziative “aggiuntive” per la gestione del rischio. Il livello di allerta per Vulcano è infatti passato da verde a giallo, in modo da tutelare i 500 residenti dell’arcipelago e i turisti ancora presenti. I segnali presi in esame dall’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sono stati i seguenti:

  • Incremento di temperatura dei gas emessi dalle fumarole presso l’orlo del cratere;
  • L’aumento di anidride carbonica e anidride solforosa nella composizione di tali gas;
  • Presenza di micro sismicità locale.

Per i vulcanologi dell’ Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, la priorità è preservare la sicurezza dei centri abitati, in particolare di quelli che si sono espansi all’interno della “Fossa”, ai piedi del cono attivo.

L’ultima eruzione di Vulcano fu 130 anni fa

L’ultima eruzione registrata nell’isola di Vulcano durò 2 anni, da agosto 1888 a marzo 1890, più di 130 anni fa. Dopo quell’evento, Vulcano è rimasto dormiente. Nuove attività furono registrate ancora nel 1985, tra cui crisi di attività sismica e aumenti nelle emissioni e temperature delle fumarole, tuttavia non sfociarono mai in una nuova eruzione.

Gli esperti schierano nuove strumentazioni per Vulcano, nelle Eolie

Gli esperti continuano a monitorare la situazione ampliando la rete delle strumentazioni a disposizione. L’Osservatorio Etneo di Catania ha aggiunto nuove stazioni sismiche da affiancare a quelle già presenti sull’isola, integrandole con telecamere termiche rivolte verso le fumarole del cratere. A Palermo, inoltre, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha aggiunto 4 nuove stazioni dedicate alla misurazione del flusso di anidride carbonica dal suolo e della sua concentrazione nell’aria.