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Pena di morte, la Giornata Internazionale per richiederne l’abolizione: le vittime e gli Stati che la applicano

Pubblicato: 10/10/2021 08:59

In occasione della Giornata Internazionale contro la pena di morte, continuano gli appelli affinché questa pratica sia abolita da tutti i Paesi. Il 2020 ha confermato la tendenza di molti Stati ad abbandonare questa pratica, ma la strada verso una pena più equa è ancora tortuosa.

Pena di morte in aumento in alcuni Paesi

Secondo il rapporto di Amnesty International, nel 2020 sono stati 18 i Paesi che hanno applicato la pena capitale. Alcuni di questi hanno perfino aumentato il numero di esecuzioni:

  • In Egitto, fa sapere Amnesty, rispetto al 2019 sono triplicate le persone condannate a morte;
  • Negli Stati Uniti, le esecuzioni federali sono state ripristinate dall’amministrazione Trump dopo 17 anni. 10 condannati sono stati giustiziati in meno di 6 mesi;
  • In Cina, i numeri dei condannati alla pena capitale sono ancora considerati segreto di Stato e pertanto se ne conoscerebbe solo una minima parte, secondo Amnesty.

Secondo la World Coalition Against the Death Penalty, nel 2021 sono già state condannate a morte 2.397 persone nel mondo.

Pena di morte, quanti Stati la applicano oggi

Amnesty International, sul proprio sito, pubblica i seguenti dati aggiornati al 31 dicembre 2020 relativi a tutto il mondo:

  • 108 Stati hanno abolito la pena di morte per ogni reato;
  • 8 Paesi l’hanno abolita, con eccezioni per reati quali quelli commessi in tempo di guerra o in circostanze eccezionali;
  • 28 Stati sono considerati “abolizionisti de facto” poiché mantengono la pena capitale per reati comuni come l’omicidio, tuttavia non vi si registrano esecuzioni da almeno 10 anni. Alcuni hanno stabilito una prassi alternativa o hanno assunto un impegno a livello internazionale a non eseguire condanne a morte;
  • 55 Paesi continuando ad applicare la pena capitale per reati comuni.

Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International, ha spiegato come la pandemia da Coronavirus abbia inoltre impedito ai prigionieri, confinati nei bracci della morte, di avere contatti con i propri legali, rendendo ancora più atroce la reclusione. Nel 2021, il numero di questi detenuti sarebbe pari a 32.994.

I 5 Stati con più condanne a morte

Nel 2020, Amnesty International stila questa classifica dei 5 Stati con più condanne a morte effettuate:

  • Cina, per cui Amnesty stima migliaia di prigionieri;
  • Iran, con almeno 246 esecuzioni;
  • Egitto, con almeno 107 condanne alla pena capitale;
  • Iraq, con almeno 45 vittime;
  • Arabia Saudita, con almeno 27 condanne.

In Asia, Amnesty segnala diversi Stati che sono ricorsi alla pena di morte per reati diversi dall’omicidio volontario: in particolare, denuncia condanne a morte emesse per reati di droga in Cina, Indonesia, Laos, Malesia, Singapore, Sri Lanka, Thailandia e Vietnam, per corruzione in Cina e Vietnam, e per blasfemia in Pakistan. Nelle Americhe, solo gli USA hanno eseguito condanne a morte.

Pena di morte, quali sono i metodi di esecuzione oggi

Nel 2020, sono stati 5 i metodi di esecuzione applicati:

  • Decapitazione (Arabia Saudita);
  • Fucilazione (Cina, Corea del Nord, Iran, Oman, Quatar, Somalia, Taiwan e Yemen);
  • Impiccagione (Bangladesh, Botswana, Egitto, India, Iran, Iraq, Siria, Sudan del Sud);
  • Iniezione letale (Cina, USA, Vietnam);
  • Sedia elettrica (USA).

Nel proprio report, Amnesty International afferma di non aver ricevuto resoconti di esecuzioni giudiziarie tramite lapidazione nel 2020.

L’abolizione della pena di morte in Italia e nel mondo

Nel 2020 il Ciad e il Colorado, negli Usa, hanno abolito la pena di morte. Il Kazakistan si è impegnato ad abolirla ai sensi del diritto internazionale e nelle Barbados è stata cancellata l’obbligatorietà della condanna alla pena capitale. Secondo dati aggiornati ad aprile del 2021, 144 stati hanno abolito la pena di morte nelle leggi o nella prassi, 108 dei quali per tutti i reati.

In Italia, la pena di morte è stata abolita nel 1994 anche dal Codice penale militare di guerra. Fu abolita nel 1889 in tutto il Regno d’Italia con l’approvazione del nuovo codice penale, ma venne reintrodotta nel 1926 da Mussolini. Restò in vigore anche dopo la caduta del fascismo per i reati fascisti e di collaborazione con i nazifascisti, sopravvivendo infine nel Codice penale militare di guerra. Nel 2002, l’Italia ha ratificato il protocollo relativo alla pena di morte in occasione della Convenzione Europea per salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali.

Pena di morte, gli appelli nel mondo per abolirla

Tra le iniziative per richiedere l’abolizione della pena di morte, molti appelli sono stati lanciati da: