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Sperimentazione sugli animali, pubblicato il Decreto che promuove la ricerca con metodi alternativi

Pubblicato: 12/10/2021 10:39

Dal Governo arrivano forti segnali nella lotta contro la sperimentazione sugli animali. Questo metodo di ricerca potrebbe presto essere sostituito da metodi alternativi che non prevedano sperimentazioni su animali vivi, grazie a un Decreto a lungo atteso dalle associazioni.

Sperimentazione sugli animali e ricerca alternativa: cosa dice il decreto

Il Decreto, firmato dal Ministero della Salute, è contenuto nella Gazzetta Ufficiale n.233 del 29 settembre 2021 e prevede lo stanziamento di 1.600.000€ da destinare ai progetti che adoperano metodi sostitutivi alla sperimentazione animale. Il Decreto, infatti, è basato sulla normativa secondo cui “il Ministero promuove lo sviluppo e la ricerca di approcci alternativi, idonei a fornire lo stesso livello o un livello più alto d’informazione di quello ottenuto nelle procedure che usano animali, che non prevedono l’uso di animali o utilizzano un minor numero di animali o che comportano procedure meno dolorose,  nonché la formazione e aggiornamento per gli operatori degli stabilimenti autorizzati”.

Sperimentazione sugli animali, a chi saranno destinati i fondi per la ricerca alternativa

I fondi stanziati dal Decreto saranno destinati non soltanto agli istituti zooprofilattici, ma anche alle università e agli enti pubblici di ricerca, in linea con l’obbligo normativo a considerare prioritari i modelli di ricerca senza animali. Come riferisce la LAV, che da anni è promotrice di una ricerca innovativa e alternativa, già nel Decreto Milleproroghe del 2020 erano stati previsti 6.000.000€ da distribuirsi in 3 anni. I fondi destinati al 2020, però, sarebbero andati perduti a causa della mancata firma del Decreto spesa. Al momento sarebbero confermati i fondi per il 2021 e anche per il 2022, come riporta l’associazione stessa.

Il futuro della ricerca senza sperimentazione sugli animali

La richiesta di LAV ora riguarda fondi da stanziare ogni anno, già con la prossima Legge di Bilancio, che non siano vincolati al rinnovo ogni 3 anni. Una norma “definitiva”, dunque, che continui a essere accessibile a tutte le realtà italiane impegnate nella ricerca. L’associazione sottolinea come anche l’Agenzia Europea per il Farmaco stia sostenendo lo sviluppo di nuove tecnologie senza animali, implementando metodi alternativi nella scoperta dei trattamenti farmacologici in medicina umana e veterinaria.