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Mario Draghi in ritardo alla conferenza stampa su Energia e Polonia: cos’è successo al Consiglio Europeo

Pubblicato: 22/10/2021 17:01

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha preso la parola durante la conferenza stampa conclusiva del Consiglio Europeo. Draghi era atteso per le 13.30 ma il suo intervento ha tardato di quasi 3 ore, ed è stato lui stesso a spiegare che cosa sia accaduto.

Tra le ipotesi espresse nelle orep recedenti il suo intervento anche quello di un attardamento per permettere ai partecipanti di salutare Angela Merkel, al suo ultimo consiglio europeo. Tra i temi trattati durante il Consiglio Europeo, ha fatto sapere Draghi, energia e migrazioni.

Draghi interviene al Consiglio Europeo

Scusate per la lunghissima attesa, ma questa volta non sono stato io a far tardi“, ha esordito così il Presidente del Consiglio Mario Draghi. “La discussione è stata più lunga del previsto. Il Consiglio Europeo di oggi era stato immaginato come se fosse un consiglio di transizione e di passaggio, si è rivelato invece un consiglio importante e con discussioni approfondite e complesse”.

Il Premier Draghi ha poi accennato che cosa è stato discusso in consiglio: “I temi toccati sono quelli del prezzo dell’energia della pandemia delle relazioni e del commercio internazionale e della transizione digitale“.

Svelato poi cosa ha fatto sì che si ritardasse il suo intervento: “È stato anche toccato il tema dello stato di diritto in relazione alla Polonia. Anche se non era all’ordine del giorno e la discussione non è stata poi riportata, anche perché non c’eranulla di particolare da riportare“.

La crisi energetica in Europa: le parole di Draghi

La crisi energetica preoccupa l’Europa, che sta cercando una soluzione più immediata rispetto alle rinnovabili, che restano comunque il progetto futuro. “Per quanto riguarda l’energia, l’Italia ha fatto presente la necessità di itnervenire immediatamente a livello Europeo (…) la Commissione ha preparato una buona risposta soprattutto in merito di interventi immediati: come aiuto alle famiglie, sviluppo all’interconnessione dei mercati allo stoccaggio...”

Sullo stoccaggio noi siamo stati molto espliciti, con la necessità di cominciare a preparare da subito l’ipotesi di uno stoccaggio integrato per quanto riguarda le scorte strategiche, e di cominciare a fare una specie di inventari odelle riserve dei vari Paesi. Questo perché dobbiamo riuscire ad arivare ad un sistema che protegga tuttii paesei dell’unione in egual misura, e prevenendo quelli che stiamo vedenendo, dei movimenti di mercato doe vediamo paesi acquistare capavcità di stoccaggio in altri Paesi. Certe volte queti movimenti di mercato non vanno nella direzione di garantire a tuti i Paesi membri una direzione Però ltre questo c’è chiaramente bisogno di una risposta strutturale“.

Il tema caldo della Polonia

La crisi legata alla Polonia ha aperto un fronte di dibatitto, come spiegato dal Presidente del Consiglio Draghi: “Sulla Polonia discussione abbastanza approfondita con punti di vista diversi ma nessun cambiamento in quello che è la procedura dell commissione“. Il tema caldo è legto alla decisione della Corte suprema di Varsavia in merito al fatto che l’Unione Europea non ha voce in capitolo sulla giustizia polacca e non può interferire su alcuni aspetti della vita del Paese.

Non ci sono alternative, le regole sono chiare. Non è stata messa in discussione la legge secondaria dell’Unione, ma la legge primaria, il trattato. Ma è chiaro che bisogna mantenere aperta la via del dialogo” e ancora, “È molto importante il linguaggio e il rispetto di posizioni anche se sono diverse. Se non c’è rispetto non c’è dialogo“.

Draghi ha poi aggiunto, in merito al tema della posizione della Lega rispetto alla Polonia: “Nessuno ha dubbi che questo governo sia europeista. Abbiamo detto sin dall’inizio che chi fa parte del governo deve rispettare il diritto dell’Unione e considerare l’Euro un grande successo“.

Ultimo Aggiornamento: 22/10/2021 17:14