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Open Arms, Matteo Salvini su Richard Gere e Giuseppe Conte testimoni: “Non è un processo serio”

Pubblicato: 23/10/2021 14:34

Matteo Salvini andrà a processo per il caso Open Arms e sul banco dei testimoni troverà personalità come Giuseppe Conte e Richard Gere. La conferma è arrivata oggi, sabato 23 ottobre, nel corso dell’udienza di procedimento al Tribunale di Palermo. La prima udienza è stata spostata al 17 dicembre.

Open Arms, Richard Gere testimone contro Matteo Salvini

La notizia era già emersa per bocca dello stesso Matteo Salvini un mese fa: Richard Gere sarà tra i testimoni del processo Open Arms, nel quale l’ex ministro degli Interni è imputato per sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio. Oggi è arrivata la conferma dall’aula bunker di Palermo e l’udienza di procedimento, dedicata all’ammissione dei testimoni di accusa e difesa e alle produzioni documentali. Tra i testi, infatti, compaiono anche i nomi di Giuseppe Conte – allora premier del Governo giallo-verde – e Richard Gere.

L’attore e divo di Hollywood comparirà di fronte ai giudici in quanto salì a bordo della nave umanitaria Open Arms, bloccata al largo per 3 settimane con 147 migranti per effetto delle decisioni di Salvini. Oltre a Richard Gere e a Conte, ci saranno l’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, l’ex vicepremier Luigi Di Maio, gli ex ministri ai Trasporti Danilo Toninelli, alla Difesa Elisabetta Trenta e anche l’ex premier maltese Joseph Muscat.

Matteo Salvini contro Richard Gere per il processo Open Arms

Come era stato un mese fa, quando un sarcastico Salvini si era domandato perché dovesse “prendere lezioni” dall’attore di Hollywood, anche oggi il leader della Lega ha commentato la conferma della sua testimonianza. “Ditemi voi quanto è serio un processo dove verrà da Hollywood a testimoniare sulla mia cattiveriale sue parole riportate da Ansa – Spero che duri il meno possibile perché ci sono cose più importante di cui occuparsi“.

Salvini si è detto poi dispiaciuto per due cose: “per il tempo che tolgo ai miei figli e per i soldi che gli italiani spendono per questo processo politico organizzato dalla sinistra“. Sul fronte della difesa, l’avvocato Giulia Bongiorno ha chiesto l’acquisizione di due analoghi decreti che escluderebbero la competenza italiana nell’assegnazione del “place of safety” per il caso Open Arms. Tra i documenti chiesti, anche le indicazioni del Governo che dimostrerebbero come l’azione di Salvini fosse concordata con il resto del Governo.

Ultimo Aggiornamento: 23/10/2021 14:35