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Ddl Zan affossato: passa la “tagliola”. L’Italia arretra nei diritti civili e la destra esulta. Il video

Pubblicato: 27/10/2021 15:24

27 ottobre 2021, oggi è morto il Ddl Zan e con lui la speranza che l’Italia diventi un Paese dove i diritti civili vengano dopo le correnti politiche e ideologiche. E il dovere civico che un Senatore della Repubblica dovrebbe dimostrare e non lo fa. Il Senato Italiano ha approvato la cosiddetta “tagliola” politica con voto segreto e così non ci sarà nessun esame degli articoli del provvedimento e questo porterà ad un affossamento del provvedimento.

Quello che emerge da questa giornata, che avrebbe dovuto essere storica per un Paese che risulta essere al 20esimo posto su 24 nella classifica dei Paesi occidentali che si spendono per i diritti civili e dove esiste il rispetto per lo stato di diritto, è una sconfitta in cui tutti perdono, compresi coloro che questa legge l’hanno affossata tronfi nella loro ignoranza ideologica.

In Senato oggi si è consumato uno spettacolo aberrante, con protagonisti dei senatori che hanno esultato come allo stadio non appena l’esito del voto segreto è stato annunciato. Ancora una volta è stato dimostrato agli occhi del popolo, che dovrebbe essere “sovrano”, che questi rappresentanti eletti non hanno il rispetto del cittadino che dovrebbe essere tutelato da discriminazione e violenza, valido per tutti tranne che per genere, disabili, appartenenti delle comunità Lgbtqa+, perché loro, per quei senatori che tanto si sono mostrati felici oggi, sono cittadini di serie b, non contano.

L’Italia, in questo periodo post-pandemico è osservata speciale, e di certo quella che da parte della classe dirigente viene vista come una vittoria è in realtà una sconfitta e un danno all’immagine al Paese dal quale con fatica riuscirà a rialzarsi.

Addio al Ddl Zan: affossato con tagliola e voto segreto

I senatori di Fratelli d’Italia e Lega hanno presentato questa mattina alla Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati la richiesta di appliccare una procedura speciale, regolata dall’articolo 96 del Regolamento del Senato, detta “tagliola” o “ghigliottina“. Presentandolo prima che abbia inizio l’esame degli articoli di un disegno di legge, se la maggioranza dei senatori votasse per il sì, il suddetto disegno di legge può non andare avanti e non essere più esaminato. Questo è quello che è successo oggi in Senato durante la discussione del Ddl Zan, che oggi avrebbe dovuto essere discusso e poi votato.

Oggi, con voto segreto, 154 senatori hanno votato si alla tagliola contro 131 che hanno votato no. Il Ddl Zan è stato affossato per 23 voti.

Ddl Zan: che succede ora

Ora l’iter procedurale per l’approvazione della legge, già passata alla Camera, è bloccato. Il testo di legge torna in commissione giustizia e bisognerà ripartire da capo e, visto l’ostracismo perpetuato nel corso degli ultimi mesi dal senatore Ostellari, è più che realistica la visione peggiore del quadro della situazione, quella che il disegno di legge resterà confinato in un cassetto chissà per quanto, anche se una remota possibilità che possa tornare in aula c’è.

Ancora una volta in Italia ha vinto la disinformazione combinata all’ideologia politica che non è tanto lontana da quella stessa ideologia d’odio che il Ddl Zan voleva fermare. Oggi il Senato della Repubblica ha scelto l’odio e la violenza giustificata per questioni di genere, e lo ha fatto tra scrosci di applausi e grida di gioia, ma oggi, da festeggiare, non c’è proprio niente.

L’esito del voto, la destra esulta: il video

E mentre i diritti umani muoiono c’è chi già balla su quei resti ancora caldi gridando alla “Nuova maggioranza”, come ha fatto il Senatore Ignzio La Russa che ha detto, come si legge su Repubblica: “Una nuova maggioranza c’è“, d’altronde è questa l’unica priorità no?

Ultimo Aggiornamento: 27/10/2021 17:02