Le chiavi codificate che consentono la generazione del Green Pass europeo sono state sottratte. La notizia sta generando forti dubbi all’interno della comunità europea, che teme per la possibile creazione di certificati falsi. In queste ore sono in corso riunioni che coinvolgono i vari soggetti tecnici interessati per analizzare la situazione e verificare quali Paesi sono stati coinvolti.
Rubate chiavi di generazione del Green Pass: l’allarme in Italia
Qualcuno ha rubato le chiavi utilizzate per generare i Green Pass europei e ha iniziato a vendere certificato falsi sul dark web, capaci di risultare validi ai controlli.
Questo è quanto riportato da alcune fonti qualificate italiane. Stando a quanto riferito da Ansa, in mattinata sono state organizzate riunioni per valutare la situazione. Al momento non sarebbe noto il numero di codici sottratti, ma sono in corso verifiche. Dalle prime analisi sembrerebbe che in Italia il furto non sia avvenuto. Dai primi accertamenti infatti, non risulterebbero attacchi informatici alla Sogei, società di Information tecnology del ministero dell’Economia. Proprio questo gruppo è incaricato di fornire i codici per la creazione dei certificati verdi nel nostro Paese.
L’attacco informatico potrebbe comunque essere avvenuto in enti di altri Stati europei. Attualmente le chiavi individuate come sottratte sono state annullate. Di conseguenza, tutti i Green Pass generati tramite quei codici sono stati invalidati.
Green Pass falsi con chiavi di generazione rubate: le ipotesi sulla vicenda
Secondo le ipotesi avanzate da alcuni utenti web e riportate da TgCom24, la produzione di Green Pass falsi potrebbe essere opera di un lavoratore di una farmacia o di un ospedale. In questi luoghi infatti è possibile avere accesso al sistema di produzione dei certificati.
All’interno dei QR code dei Green Pass sono contenuti molti dati riguardanti le persone alle quali appartengono. Oltre ai dati anagrafici, vi sono anche la data di validità e, in caso di utente vaccinato, anche il tipo di siero somministrato. Senza un controllo incrociato di questi dati con un documento di identità valido però sembrerebbe davvero semplice raggirare la legge.
Green Pass creati con chiavi codificate rubate: i certificati in circolo sul dark web
A quanto pare, a destare i sospetti in merito al furto delle chiavi di generazione dei Green Pass sarebbe stata una discussione su un forum molto seguito sul dark web, Raidforums, spiega TgCom24.
Qui un utente avrebbe chiesto a un venditore polacco di produrre una certificazione verde intestata ad Adolf Hitler, pagando 300 euro. Il Green Pass fasullo sarebbe risultato perfettamente funzionante se confrontato con le app di verifica utilizzate in Italia e in Europa.
Attualmente sarebbero due i certificati falsi circolanti, entrambi intestati ad Ad Hitler, ma con date di nascita differenti. Quando i QR code vengono inquadrati con le apposite app di verifica, il display mostra una spunta verde e la dicitura “certificazione valida in tutta Europa”.
Se non seguiti da un necessario controllo, simili Green Pass falsi potrebbero consentire l’accesso a luoghi di lavoro e aggregazione a persone non effettivamente in possesso di certificato valido.