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Sigfrido Ranucci di Report sotto scorta 24 ore su 24: l’ombra di due killer incaricati di ucciderlo

Pubblicato: 28/10/2021 11:32

Sigfrido Ranucci sotto scorta 24 ore su 24 per una gravissima minaccia emersa negli ultimi mesi. Il giornalista e conduttore di Report, format in onda su Rai3, è finito sotto tutela dopo la notizia di due killer che sarebbero stati assoldati per ucciderlo da un detenuto legato a famiglie di ‘ndrangheta.

Sigfrido Ranucci di Report sotto scorta 24 ore su 24: nuove minacce al giornalista

Da metà agosto sono sotto scorta 24 ore su 24, c’è un buontempone che dal carcere avrebbe incaricato due killer stranieri“. Così Sigfrido Ranucci conferma di essere sotto protezione dalla fine della scorsa estate, a causa di una gravissima minaccia di morte.

Il giornalista, volto noto televisivo e conduttore di Report su Rai3, ha spiegato la vicenda ai microfoni della trasmissione di Rai Radio 1 Un giorno da pecora, indicando la presunta identità del mandante di un piano organizzato per ucciderlo: “Sarebbe un personaggio che gestisce il narcotraffico, legato a famiglie di ‘ndrangheta, anche a personaggi dell’estrema destra“.

Scorta a Sigfrido Ranucci: solidarietà al giornalista di Report

Il giornalista di Report ha ringraziato la Rai per avergli permesso di esercitare il suo lavoro nella massima libertà di pensiero, e ha ricordato come, già in passato, fosse finito sotto scorta per altre minacce. “Io sono stato sotto tutela a partire dal 2009 – per questioni che riguardavano fatto di mafia – reiterata in un paio di occasioni anche in questi. anni“.

Solidarietà a Sigfrido Ranucci dal presidente Fnsi, Giuseppe Giulietti, in visita alla redazione del programma per esprimergli il supporto del sindacato nazionale dei giornalisti dopo le minacce criminali ricevute. Sul caso si è espresso anche Roberto Saviano: “So bene – ha scritto in un post su Instagram – come funziona. Spero che ne uscirai presto e non sarai costretto ad anni di protezione“.

Nella puntata del 4 gennaio scorso, il pregiudicato Francesco Pennino, si legge in una nota della trasmissione, aveva rivelato che Ranucci era stato bersaglio di minacce, già nel 2010, da parte di “ambienti vicini al boss Beppe Madonia, dopo la pubblicazione del libro Il Patto, scritto con Nicola Biondo sulla presunta trattativa Stato-mafia“.

Ora la politica approvi il disegno di legge sulle liti temerarie, questo per la libertà di stampa di tutti i colleghi che non hanno alle spalle una grande azienda come la Rai“, ha commentato il giornalista dopo aver ringraziato tutti per i messaggi di sostegno delle ultime ore.

Ultimo Aggiornamento: 28/10/2021 11:33