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Accordo sul clima al G20 a Roma: obiettivo emissioni zero “entro o intorno metà secolo”. Le novità

Pubblicato: 31/10/2021 15:30

Il G20 in corso a Roma si conclude con accordo di massima raggiunto tra i potenti del mondo sul tema più delicato e urgente: il clima. Secondo quanto riportato dalla bozza della dichiarazione, la quadra si sarebbe trovata dopo giorni di resistenza e fisserebbe a metà secolo l’obiettivo delle emissioni zero. UE e Usa hanno inoltre raggiunto un accordo sul commercio dell’acciaio e dell’alluminio.

Clima e G20 a Roma: i punti dell’accordo per salvare l’umanità

Il premier Mario Draghi era stato chiaro: “La lotta al clima è la sfida del nostro tempo. O agiamo ora e affrontiamo i costi della transizione portando le nostre economie su un percorso più sostenibile o rinviamo e rischiamo di pagare un prezzo più alto dopo, rischiando di fallire“. Aveva detto così nell’intervento introduttivo dell’ordine del giorno al G20. Nei giorni scorsi la strada per un accordo è sembrata in salita, soprattutto a causa delle resistenze di paesi come Cina, India e altri in via di sviluppo. Draghi aveva sottolineato che a chiedere azioni immediate è la scienza e forse anche questo ha portato ad un accordo sulla dichiarazione finale al G20 di Roma, in vista della Cop26 di Glasgow.

Nello specifico, viene riportato che verranno stanziati 100 miliardi ai Paesi più fragili: un contributo per affrontare la transizione ecologica anche in quei territori che contano ancora molto – troppo – su risorse non più sostenibili per l’umanità e il futuro. Il tanto sventolato obiettivo emissioni zero è fissato “entro o intorno a metà secolo” e il tetto al surriscaldamento dovrebbe restare fissato a 1,5 gradi.

G20 a Roma, l’accordo sul clima punta a rispettare quelli di Parigi

Secondo quanto riporta Adnkronos, i potenti del mondo hanno concluso il G20 di Roma con l’impegno di perseguire gli accordi di Parigi e “mantenere l’aumento del temperatura media globale ben al di sotto dei due gradi e di perseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5 gradi al di sopra dei livelli preindustriali“. Il compromesso è stato trovato nella formula generica “metà secolo“, invece di un diktat più preciso e del 2050 come tappa massima. Semantica, direbbero alcuni, l’importante resta agire e con questa formula è stata garantita flessibilità. Si va quindi incontro alla richiesta di Vladimir Putin, che aveva alzato l’asticella della carbon neutrality al 2060. Dalla bozza si apprende anche che si vuole porre fine alla “concessione di finanziamenti pubblici per nuove centrali elettriche a carbone all’estero entro il 2021“.

Accordo USA-UE sul commercio dell’acciaio e dell’alluminio

A margine, è stato annunciato anche un accordo tra Unione Europea e Stati Uniti sull’acciaio e l’alluminio. Nelle intenzioni, “permetterà di fare un passo avanti verso la carbon neutrality e assicurerà pari opportunità alle nostre industrie”. Viene definitiva da Ursula von der Leyen come un iniziativa chiave nell’agenda transatlantica e anche il presidente Joe Biden si mostra entusiasta: “Abbiamo trovato una soluzione per il commercio di acciaio e di alluminio tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. La ringrazio, signor presidente, per il suo annuncio che gli Stati Uniti rimuoveranno i dazi sull’acciaio e sull’alluminio statunitensi“. Lo sguardo ora, in attesa della conferenza stampa finale, si sposta alla Cop26, che per Draghi deve “segnare l’inizio di una campagna permanente“. Le generazioni future, ricorda, “ci guarderanno con gratitudine o risentimento“.