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Pensioni, in arrivo aumenti per il 2022 ma non per tutti: quanto varranno e chi ne avrà diritto

Pubblicato: 02/11/2021 13:17

Per molti pensionati italiani il 2022 vedrà un aumento dell’importo minimo pensionistico. La novità non riguarderà tutti, però: ci saranno alcuni requisiti da rispettare e gli importi non saranno uguali per tutti coloro che ne avranno diritto. Ecco i dettagli da conoscere.

Pensioni minime, quanto valgono gli aumenti attesi nel 2022 e per chi saranno

Nel 2022, si attendono aumenti negli assegni pensionistici a causa della scadenza del blocco delle rivalutazioni e della crescita dell’inflazione. Gli aumenti delle pensioni minime saranno differenziati sulla base dell’età del pensionato. In particolare, nel 2022 sarebbero attesi i seguenti incrementi:

  • 26€ al mese per i soggetti tra 60 e 64 anni;
  • 83€ al mese per i contribuenti che abbiano tra i 64 e i 69 anni.

Per queste categorie, il requisito da rispettare riguarda il reddito: l’aumento spetterà infatti ai pensionati con reddito annuo non superiore a 6.702,54€ (cifra che salirebbe a 13.405,08€ per l’aumento parziale). In caso di coniugi, tuttavia, il reddito annuo totale dovrà essere inferiore a 20.107,62€ (26.810,16 euro per l’aumento parziale).

L’aumento massimo dell’assegno pensionistico, da 515€ a 651€, dovrebbe spettare ai contribuenti con almeno 70 anni e un reddito annuo non superiore a 8.469,63€. Per i coniugi, la cifra non dovrà superare 14.447,42€.

Pensioni, attese rivalutazioni nel 2022: a quanto ammonteranno

Durante il 2021, i trattamenti minimi hanno registrato un aumento dello 0,5% rispetto al 2020, raggiungendo la cifra di 515€. Nel 2022 avrà termine il regime sperimentale che, nel triennio 2019-2021, aveva ribassato in modo progressivo le pensioni che fossero 4 volte superiori a quella minima. A partire dal 1° gennaio 2022 le rivalutazioni attese sarebbero:

  • 100% per le pensioni fino a 4 volte la minima (quindi fino a 2.000€);
  • 90% per le pensioni tra 4 e 5 volte il minimo (tra 2.000€ e 2.500€);
  • 75% per tutte le pensioni più alte (superiori a 2.500€).

Una stima di Affaritaliani ipotizza in 4.000.000.000€ il costo di queste operazioni.

La decisione finale sarebbe attesa con l’approvazione della Legge di Bilancio, che potrà decidere se prorogare il blocco della rivalutazione delle pensioni o procedere invece in questa direzione.