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Elenoire Casalegno ha salvato la vita a Omar Pedrini: il racconto dell’attrice a La Confessione

Pubblicato: 04/11/2021 23:24

Elenoire Casalegno ha raccontato la storia choc della notte in cui Omar Pedrini ha rischiato di morire e lei gli salvò la vita. Una storia forte e commovente, che l’ex modella ha deciso di raccontare in televisione a La Confessione, il programma di Peter Gomez.

Elenoire Casalegno racconta la storia di come ha salvato la vita a Omar Pedrini

La conduttrice ed ex modella ha parlato a proposito della sua relazione con il cantautore Omar Pedrini durata 7 anni, dal 2002 al 2009 e in particolare di come affrontò la famosa notte nel giugno 2004 quando Pedrini rischiò la vita. Elenoire Casalegno ha ripercorso nei dettagli quella notte, ricordandola come “la notte in cui gli salvai la vita” caricandolo di forza in auto e portandolo in ospedale. 

L’ex leader dei Timoria ha subito un intervento al cuore per un aneurisma aortico che gli fu diagnosticato proprio la sera di quel giugno, quando ebbe il malore peggiore. “Una sera lui rimase sveglio per scrivere un articolo, io andai a dormire. Mi svegliai la mattina lo trovai esattamente come la notte, vestito ancora con tanto di scarpe, maglione – ricorda Elenoire – E lui mi raccontò che, rimanendo sveglio, gli era venuta fame e, dopo aver mangiato un po’ di bresaola e bevuto un po’ di birra, aveva iniziato ad avere grandi dolori allo stomaco. Quindi pensai immediatamente a una congestione. In farmacia gli misurarono la pressione ed era perfetta, gli diedero delle pastiglie.” 

Omar Pedrini, l’arrivo in ospedale e la diagnosi

La fatidica notte non era finita, dopo poco arrivò il malore. Elenoire Casalegno racconta: “Tornammo a casa e mangiò un riso in bianco e si mise a dormire. Dopo circa un’oretta, andai in camera e lo vidi dormire. A quel punto iniziai a svegliarlo e lui non voleva svegliarsi. A un certo punto aprì gli occhi e disse: ‘Sono stanco, lasciami dormire.

Elenoire Casalegno prosegue il racconto con l’arrivo in ospedale: “…Lo tirai giù di forza, insomma è un uomo di un metro e novanta, non proprio piccino e leggiadro. Lo vestii, lo caricai in macchina e corsi immediatamente in ospedale. Lui non voleva”. Una volta arrivati, dopo l’ecocardio dissero: “‘Signora, bisogna immediatamente operarlo‘. Aveva un aneurisma aortico. Arrivò il medico e mi disse: ‘Signora glielo dico con molta onestà: all’80% muore, al 20% si salva‘. Poi la buona notizia: Uscì dopo sette ore di intervento e mi dissero: ‘Ce l’abbiamo fatta, adesso è in rianimazione”.