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Roberto Saviano a processo per aver dato della “bastarda” a Giorgia Meloni. Lo scrittore: “Io non mollo”

Pubblicato: 06/11/2021 12:29

Roberto Saviano è stato rinviato a giudizio per diffamazione. Questa la decisione del giudice durante l’udienza preliminare: a denunciarlo è stata Giorgia Meloni, definita “bastarda” dallo scrittore e giornalista durante una puntata di Piazzapulita di dicembre 2020.

Roberto Saviano querelato dalla Meloni: lo scrittore andrà a processo

Roberto Saviano andrà a processo: la vicenda della presunta diffamazione di Giorgia Meloni ha trovato dalla parte della leader di Fratelli d’Italia il gup di Roma. Alla fine dell’udienza preliminare cui lo stesso scrittore era presente, è stato deciso per il rinvio a giudizio: la prima udienza del processo è fissata a novembre 2022 e riguarderà la frase pronunciata a dicembre 2020 da Saviano durante Piazzapulita.

In quell’occasione, parlando della morte di un bambino durante la traversata del Mediterraneo, Roberto Saviano aveva detto: “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle Ong: “taxi del mare”, “crociere”… ma viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto?“. Da qui la querela della leader di Fratelli d’Italia.

Roberto Saviano a processo, la sua reazione: “Io non mollo

A seguito del rinvio a giudizio, arrivato dopo un’indagine partita dalla querela della Meloni e affidata al pm Pietro Pollidori, è arrivata la reazione del diretto interessato Roberto Saviano. In un post sui suoi profili ufficiali, ha scritto: “Oggi sono stato rinviato a giudizio – querelato da Giorgia Meloni – per aver esercitato il diritto di critica, il dovere di chi liberamente pensa. Meloni querela per intimidire, per ridurre al silenzio, ma io non mollo“.

Nel video, afferma: Il mio giudizio su Giorgia meloni e quello che ha detto lo rivendico e continuerò a portarlo avanti. Una persona che dichiara di voler affondare un’ambulanza del mare – ricordate? La Sea Watch voleva sequestrarla -, la persona che ha continuato a mentire manipolando dati, diffondendo paure e parlando di invasione, raccontando che le ONG fossero alleati dei trafficanti, l’ho sempre trovato vergognoso e l’ho aspramente criticato“. Poi specifica: “Non la visione della gestione del problema migrante, lì si apre un dibattito legittimo e fondamentale. Trovo ignobile e indignitoso dover discutere sui salvataggi, vanno fatti subito e a chiunque“. Si dice tranquillo, Saviano, e pronto ad andare a processo: “Non vi mollo, lo dico al mondo sovranista, intorno alla Meloni, perchè queste querele servono a intimidire. Vecchio trucco, ogni attacco una querela, spendi soldi e tempo. Ma io non mollo, continuerò ad accendere la luce e dare spazio a queste aberrazioni razziste“.