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Roberto Mancini celebra il trionfo dell’Italia agli Europei, a Verissimo svela: “Momento straordinario”

Pubblicato: 07/11/2021 17:39

Roberto Mancini, comandante dell’impresa della Nazionale di Calcio nella vittoria degli Europei, si racconta per la prima volta a Verissimo. L’allenatore rivive i ricordi della magica estate italiana che la squadra ha regalato a tutti i connazionali, con una vittoria insperata e celebrata in tutta la Penisola. “In pochi ci credevano 3 anni fa” ammette il CT, ricordando quando prese la squadra in mano per poi portarla sul tetto d’Europa.

Roberto Mancini e la vittoria agli Europei: “Avevamo tutta l’Italia dietro di noi

Roberto Mancini è per la prima volta ospite a Verissimo, per un’intervista a tutto campo a Silvia Toffanin. L’allenatore è diventato l’eroe nazionale dopo il trionfo degli Azzurri agli Europei di calcio di questa estate, portando l’Italia sul tetto d’Europa. Un trionfo sicuramente insperato, considerando che la nostra nazionale non era una delle più quotate. Ma, alla fine, la vittoria ha regalato una grandissima gioia a tutta Italia, come racconta il CT a Silvia Toffanin.

Avevamo tutta l’Italia dietro di noi, quindi per noi è stato un momento straordinario” commenta con parole cariche di felicità e di orgoglio per l’importante traguardo raggiunto. E aggiunge: “In pochi ci credevano 3 anni fa quando abbiamo iniziato, sembrava una cosa impossibile. Quindi devo ringraziare i ragazzi e la cosa che più ci ha fatto piacere è aver reso felici tutti quanti“.

Roberto Mancini: il primo provino e l’amicizia con Gianluca Vialli

Roberto Mancini, dedicato il giusto spazio al trionfo agli Europei, racconta a cuore aperto la sua carriera. A cominciare dagli esordi e dal desiderio, coltivato sin da bambino, di diventare un calciatore: “A 13 anni e mezzo sono andato via da Jesi a Bologna. Non è stato semplice, perché ero piccolo e muoversi negli anni ’80 dalle Marche a Bologna non era semplice“. A portarlo al primo provino è stato il padre: “Papà era appassionato di calcio e continuava a pensare che sarei potuto diventare un calciatore. Mi portò a Bologna a fare il primo provino all’insaputa di mia mamma. Lei era arrabbiatissima, perché per un bambino andare via di casa non era semplice“.

Agli Europei vinti questa estate ha fatto parecchio commuovere il suo abbraccio finale con il collega e amico di sempre: Gianluca Vialli. Mancini spiega: “Ci siamo conosciuti nell’84. Siamo cresciuti insieme, poi lui venne nella Sampdoria e abbiamo giocato insieme per 10 anni“.