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Impara un gesto su Tik Tok, 16enne si salva da un rapimento: era in macchina con uno sconosciuto

Pubblicato: 09/11/2021 16:15

Una ragazza è stata rapita la settimana scorsa ed è riuscita a salvarsi grazie a un segnale per chiedere aiuto, diventato virale su TikTok. Ecco come si sono svolti i fatti e in cosa consiste questo segnale pensato per le vittime di violenza.

Cosa è successo alla ragazza rapita e come ha funzionato il segnale per chiedere aiuto

La vicenda arriva dagli Stati Uniti ed è stata riportata nella giornata di ieri. Una 16enne del Nord Carolina era scomparsa per 3 giorni, rapita da uno sconosciuto. La stampa estera riporta come la ragazza abbia viaggiato per 3 giorni in macchina con l’aguzzino, un uomo di 61 anni, e che abbia ripetuto un particolare gesto affacciata al finestrino del veicolo, rivolgendosi a tutti gli automobilisti che avrebbe incrociato nel tragitto. In questo modo sarebbe stata notata da un uomo, il quale avrebbe chiamato subito la polizia. Come ha dichiarato lo sceriffo di Laurel County, il guidatore avrebbe notato che “una passeggera stava compiendo un gesto con la mano, noto sulla piattaforma TikTok per rappresentare una richiesta d’aiuto contro la violenza domestica”. Inoltre, la ragazza gli sarebbe apparsa “molto tesa”, in compagnia di un uomo molto più grande di lei.

Qual è il segnale per chiedere aiuto in caso di violenza

La ragazza avrebbe dichiarato di aver viaggiato dal Nord Carolina, lo Stato in cui vive con i genitori, fino al Tennessee, l’Ohio e infine il Kentucky. La polizia avrebbe intercettato l’automobile del suo aguzzino nei pressi di un’autostrada del Kentucky, arrestando l’uomo e portando in salvo la 16enne.

Il gesto che l’ha salvata era stato diffuso dalla Canadian Women’s Foundation come segnale per le donne in pericolo, ed era diventato virale sui social nel 2020, durante i primi mesi di lockdown in tutto il mondo. L’obiettivo era aiutare le donne a chiedere aiuto in caso di violenza domestica. Questo gesto consiste nel rivolgere la mano aperta verso il proprio interlocutore, piegando il pollice contro il palmo, e poi chiudendo le altre dita sopra al pollice, formando così una specie di pugno.