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Automobili elettriche e il problema del riciclo delle batterie: quali sono le difficoltà e le iniziative

Pubblicato: 11/11/2021 11:33

Le automobili elettriche costituiscono l’alternativa green in un mondo sempre più immerso nelle conseguenze dei cambiamento climatici a opera, fra gli altri fattori, delle emissioni inquinanti. Anche questo mezzo potrebbe però presentare un problema di difficile soluzione: lo smaltimento delle batterie.

Automobili elettriche, come sarà la questione delle batterie nei prossimi anni

I veicoli elettrici sono in grado di ridurre in modo drastico le emissioni inquinanti. Tuttavia, le batterie a litio e ioni attualmente utilizzate sono più difficili da riciclare rispetto alle batterie con piombo e acido. Come si legge sul sito Science, secondo Dana Thompson, ricercatrice dell’Università di Leicester, le attuali batterie non sarebbero pensate per essere riciclate in futuro. Il problema sarebbe emerso soltanto negli ultimi anni a causa dell’aumento di richiesta. I veicoli elettrici potrebbero essere 145.000.000 nel 2030, contro gli 11.000.000 in circolazione nel 2020, portando dunque alla ribalta la questione dello smaltimento e del riciclo delle batterie al litio. In media, ogni anno la produzione di tali batteria aumenta del 25%.

Batterie al litio, come si riciclano e perché si tratta di un processo importante

La BBC riporta le parole del professor Paul Anderson, dell’Università di Birmingham, secondo cui la questione è seria e potrebbe diventare pericolosa. Al momento, sembra che nessuna soluzione su vasta scala sia stata ancora adottata dai produttori di auto elettriche. Le batterie a litio e ioni sarebbero molto delicate da smaltire e riciclare perché sono ricche di materiali pericolosi e inquinanti come cobalto, nickel e manganese. Inoltre, sono composte da centinaia di “cellule” e sono soggette all’esplosione se non sono smantellate con procedure specifiche. Per la BBC, i costruttori di auto elettriche riciclerebbero in media il 5% delle batterie.

Per procedere al riciclo, al momento sarebbero disponibili due metodologie. La prima, detta “pirometallurgia”, consiste nel separare meccanicamente le “cellule” e poi bruciarle. In questo modo è possibile estrarre i metalli dalla massa di plastica e colla che resta dopo il processo. Il secondo metodo invece è detto “idrometallurgia” e pone le batterie in vasche di acido. Spesso queste due soluzioni sono combinate insieme per riciclare più materiale possibile.

Quali sono le iniziative per il riciclo delle batterie dei veicoli elettrici

L’Unione Europea sarebbe da qualche tempo al lavoro su una direttiva che vincoli i produttori di auto elettriche a garantire il completo riciclaggio di tutte le batterie. Negli Stati Uniti, il Dipartimento per l’Energia avrebbe stanziato 15.000.000$ in un centro, chiamato ReCell, per coordinare gli studi degli scienziati impiegati nelle Università, nelle industrie e nei laboratori governativi. Un progetto analogo, chiamato ReLiB, sarebbe stato finanziato anche nel Regno Unito. Da parte delle case automobilistiche, come riporta Repubblica, sono state avviate alcune iniziative autonome:

  • Nissan sarebbe impegnata a riutilizzare le batterie usate del modello Leaf, impiegandole nei propri impianti come propulsori per i veicoli a guida automatici, utilizzati nel trasporto di componenti;
  • Volkswagen avrebbe aperto a Salzgitter un impianto interamente dedicato al riciclo delle batterie dei suoi modelli elettrici.

Quali sono le difficoltà nel processo di riciclaggio delle batterie

I ricercatori della Aalto University, in Finlandia, avrebbero elaborato una soluzione capace di risolvere il problema nel breve termine. La loro idea, riferita da Repubblica, consisterebbe nel risaturare di litio le batterie per elettrolisi, così da renderle riutilizzabili per i veicoli o per l’illuminazione pubblica. Questa soluzione però richiederebbe complessi processi tecnologici e costi molto elevati.

La difficoltà principale nello studio di metodi di smaltimento e riciclo efficaci, secondo Science, risiederebbe nella grande varietà dei processi chimici e di costruzione che differenziano le batterie attualmente in uso per i veicoli elettrici. In più, le “cellule” delle batterie sono tenute insieme da particolari colle che ne renderebbero difficile la separazione e il recupero dei materiali.

Veicoli elettrici e sostenibilità, una questione a lungo dibattuta

Tra le personalità che avevano espresso riserve sulla sostenibilità dei veicoli elettrici, non solo in riferimento alle batterie, spicca senza dubbio Sergio Marchionne. Nel 2017, a Rovereto, ricevette la laurea honoris causa in Ingegneria meccatronica e parlò di come le auto elettriche “possono sembrare una meraviglia tecnologica, soprattutto per abbattere i livelli di emissioni nei centri urbani, ma si tratta di un’arma a doppio taglio“. Infatti, per l’allora top manager di FCA “non esiste una soluzione unica, né una formula magica” per ridurre le emissioni di anidride carbonica e la dipendenza dal petrolio. In quell’occasione, Marchionne sottolineò come “Le emissioni di un’auto elettrica, quando l’energia è prodotta da combustibili fossili, nella migliore delle ipotesi sono equivalenti a un’auto a benzina” poiché “due terzi dell’energia elettrica deriva da fonti fossili” a livello globale, dove il carbone pesa per circa il 40% e costituisce la fonte più inquinante.