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Maria De Filippi dopo la morte di Paolo Pietrangeli: la conduttrice lo ricorda con un messaggio

Pubblicato: 22/11/2021 23:02

Oggi è arrivata la notizia della morte del cantautore, regista ed esponente della canzone di protesta Paolo Pietrangeli, dopo una nota diffusa da Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea. A seguire è arrivato anche il messaggio di Maria De Filippi che lo ha ricordato pubblicamente attraverso i social.

Maria De Filippi ricorda Paolo Pietrangeli

Paolo Pietrangeli è un amico, un collega, un poeta, un personaggio dalle mille meravigliose risorse e dalle mille inaspettate angolazioni caratteriali“, inizia così il messaggio di Maria De Filippi affidato alla pagina ufficiale di Witty su Instagram. Pietrangeli, regista di programmi come C’è Posta per te e Amici, ha lavorato proprio insieme alla conduttrice: “Con lui abbiamo costruito e raccontato tanto“, spiega ancora. “Oggi se n’è andato a modo suo, senza arrendersi ad una vita che lo avrebbe voluto morigerato, attento e prudente ossia tutto il contrario di quello che lui avrebbe voluto dalla vita. Perderlo è drammatico e tristissimo ma forse lui saprà obbligare alle sue regole il posto dove da oggi sarà.
Maria
“, conclude.

Paolo Pietrangeli: chi era

Paolo Pietrangeli, figlio del regista Antonio e di Margherita Ferrone, era nato a Roma il 29 aprile 1945. Ha composto canzoni a sfondo socio-politico per anni, diventando esponente della canzone di protesta e alcuni dei suoi brani sono divenuti “inni”. Fra questi molti ricordano Valle Giulia e Contessa.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, ha rivelato in un comunicato: “Abbiamo appena appreso la notizia della morte improvvisa di Paolo Pietrangeli“, riportava da Rai News. “Un compagno a cui non smetteremo mai di dire grazie per quello che ha rappresentato per la storia della cultura, dei movimenti, della sinistra e anche del nostro partito” scrive ancora. “Con le sue canzoni Paolo ha dato voce al lungo sessantotto italiano e anche alla riflessione sulla sconfitta” ricorda ancora il politico. “La sua ‘Contessa‘ non è mai passata alla radio ma è diventata un inno cantato da milioni di studenti e operai” sottolinea.