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Suicidio assistito, Mario costretto a diffidare l’azienda sanitaria delle Marche: la trappola burocratica

Pubblicato: 26/11/2021 14:55

In questi giorni sta facendo molto discutere la vicenda di Mario, 43enne tetraplegico marchigiano che ha ottenuto il via libera per l’accesso al suicidio assistito. La sua vicenda è apparsa inizialmente come una svolta storica in Italia, dove quest’approvazione non era mai stata accordata prima. Nelle ore immediatamente successive alla diffusione della notizia però, le istituzioni si sono tirate indietro e la trappola burocratica minaccia di ostacolare il pieno riconoscimento dei diritti del paziente. In queste ore, Mario ha diffidato l’ASUR Marche.

Suicidio assistito, dopo l’ok il dietro front: la diffida del paziente

Martedì, il Comitato Etico ha approvato la richiesta di Mario, nome di invenzione, di poter accedere al suicidio assistito. La Regione Marche però ha voluto evidenziare che solamente il Tribunale di Ancona può decidere in merito al suo caso, domandando un nuovo intervento dell’istituzione. Di fronte a quella che Filomena Gallo e Marco Cappato hanno definito una trappola burocratica, il 43enne marchigiano si è visto costretto a diffidare nuovamente la Azienda unica sanitaria regionale delle Marche, perché inadempiente in merito alle dovute verifiche sul farmaco letale”.

Sul sito dell’Associazione Luca Coscioni viene ricordato come questo sia l’ultimo passaggio da effettuare prima di accedere legalmente alla morte medicalmente assistita. L’Associazione ricorda inoltre come il Comitato Etico abbia confermato l’esistenza dei 4 requisiti previsti dalla Corte, non esprimendosi tuttavia in merito alla metodica, il farmaco e le modalità di esecuzione”.

Mario diffida l’ASUR: le parole del suo avvocato

Il Segretario dell’Associazione Luca Coscioni e codifensore di Mario, Filomena Gallo ha ampiamente spigato le motivazioni alla base della diffida. La legale ha parlato infatti diritardi ingiustificati e ostruzionistici rispetto al diritto di Mario alla verifica di tutte le condizioni necessarie per l’accesso alla morte volontaria medicalmente assistita. La diffida ha come obiettivo finale la “verifica del farmaco idoneo e le relative modalità di esecuzione” da parte dell’ASUR.

“Per facilitare tale operazione– afferma Gallo- il collegio legale ha nominato un consulente medico di parte nella persona del dr. Mario Riccio, anestesista di Piergiorgio Welby“. “Si configurano ormai precise responsabilità per l’omissione dell’intera esecuzione dell’ordine del Tribunale di Ancona” specifica ancora. Proprio questa omissione determinerebbe un “danno grave e irreparabile al signor Mario la cui situazione di salute e sofferenza in 15 mesi è aumentata”.