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Emergenza climatica e inquinamento: quali sono 10 i Paesi che hanno emesso più CO2 dal 1850 ad oggi

Pubblicato: 07/12/2021 17:54

Nel 2019 è stata pubblicata una lista dei 10 Paesi più inquinanti di CO2 dal 1850. Questa lista è stata poi aggiornata nel 2021. La situazione segnalata dai dati diffusi mostra una condizione generale preoccupante e pone l’accento sugli stati considerabili come maggiormente responsabili dell’inquinamento del nostro pianeta.

Emergenza CO2: stilata la lista dei 10 Paesi più inquinanti

Sul sito di Carbon Brief, sito web specializzato nella scienza e nella politica del cambiamento climatico, è reperibile la lista dei 10 Paesi che hanno contribuito maggiormente all’inquinamento del mondo. Il cambiamento climatico è un argomento delicato e ad oggi fulcro di numerosi dibattiti. Secondo l’analisi la quantità di CO2 emessa dai diversi Paesi dal periodo della rivoluzione industriale corrisponde a circa 2500 miliardi di tonnellate, e come scritto da Simon Evans di Carbon Brief “lasciando meno di 500 GtCO2 del bilancio di carbonio rimanente al di sotto di 1,5°C di riscaldamento”. L’indagine prende in considerazione per la prima volta anche le emissioni di CO2 provenienti dal suolo e dalla selvicoltura.

Di conseguenza, prendendo in esame anche questi altri dati oltre a quelli derivanti dalle emissioni di combustibili fossili, si ottiene un significativo cambiamento della lista dei top 10. Come riportato “A livello globale, le emissioni derivanti dall’uso del suolo e dalla silvicoltura sono rimaste relativamente consistenti negli ultimi due secoli. Al contrario, le emissioni di combustibili fossili sono raddoppiate negli ultimi 30 anni, quadruplicate negli ultimi 60 anni e aumentate di quasi dodici volte nell’ultimo secolo. Nel loro insieme, le emissioni cumulative tra il 1850 e il 2021 ammontano a circa l’86% del budget del carbonio per una possibilità uniforme di rimanere al di sotto di 1,5°C, o l’89% del budget per una possibilità di due terzi.“

Inquinamento da CO2: i Paesi in cima alla classifica

In cima nella classifica si posizionano gli Stati Uniti. La ricerca stima che entro la fine del 2021 gli Stati Uniti saranno responsabili di un’emissione di CO2 pari a 509 GtCO2 dal 1850. Il 20,3% del totale globale. Al secondo posto troviamo invece la Cina, la seconda potenza mondiale dopo gli Usa. La causa della sua posizione nel podio è da rimandare all’aumento dell’utilizzo del carbone dal 2000. Da quell’anno infatti le emissioni di CO2 si sono triplicate. È responsabile dell’11,4% del totale globale. Fino al 2007 però al secondo posto c’era la Russia, ora invece è posizionata al terzo posto con il 6,9% delle emissioni cumulative globali di CO2. In seguito nella classifica abbiamo: Brasile, con un 4,5% e Indonesia con un 4,1%. Riguardo queste ultime, viene riportato che la causa principale della smisurata emissione di CO2 è dovuta alla deforestazione.

Inquinamento da CO2: i Paesi in fondo alla classifica

Il sesto posto se lo aggiudica invece la Germania con una percentuale di 3,5, seguita subito dopo dall’India con un 3,4% e Inghilterra 3%. La posizione dell’Inghilterra risulta essere così in “basso” grazie ad una maggiore attenzione all’utilizzo del suolo e della selvicoltura. A chiudere la top 10 abbiamo invece il Giappone con un 2,7% e Canada con 2,6% delle emissioni globali storiche.

Emergenza climatica e inquinamento: responsabilità e obiettivi

In realtà, la questione delle responsabilità da attribuire ai diversi Paesi, è complicata. Ciò perché l’analisi prende in considerazione dati risalenti a 170 anni fa, perciò le responsabilità storiche, quindi ciò che gli abitanti hanno fatto in quegli anni, vengono date ai Paesi attuali che occupano quei territori nel presente. Bisogna tenere in conto che numerosi Paesi si sono unificati e altri divisi. In parole povere il responsabile che ha commesso il “crimine” di un’eccessiva emissione di CO2 nel passato, risulterà ad oggi il Paese che attualmente popola quel territorio.

L’obiettivo da porsi è diminuire al più presto le emissioni di CO2 e restare sotto la soglia di 1,5°C per evitare, nel futuro più che prossimo, disastri ambientali. Purtroppo però ad oggi la maggior parte dei Paesi (della Top Ten) non ha ancora fatto nulla, nessun tipo di obiettivo volto a prendere provvedimenti per contrastare questa emergenza climatica. Solo 4 sui 10 Paesi (Usa, Canada, Gran Bretagna e Germania) che hanno maggiormente inquinato fino ad oggi hanno detto di aver posto una significativa attenzione al problema e di avere finalità, propositi con lo scopo limitare le emissioni di CO2.

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