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“Una fattoria per l’autismo”: un progetto per avvicinare i ragazzi affetti da autismo all’agricoltura

Pubblicato: 08/12/2021 10:31

In Italia, pur non avendo dati certi, si stima che siano all’incirca 600.000 le persone e quindi le famiglie interessate direttamente dall’autismo. Inoltre, alcuni studi hanno chiarito che l’autismo non è presente in maniera uniforme tra uomini e donne, poiché è più comune tra i maschi. Proprio pensando alle persone affette da questa patologia un’associazione si è fatta carico di organizzare una speciale iniziativa.

Autismo: un disturbo non ancora pienamente conosciuto

L’autismo, o meglio denominato “disturbo dello spettro autistico”, è un disturbo del neuro-sviluppo che coinvolge principalmente linguaggio e comunicazione, interazione, e comporta interessi ristretti e comportamenti ripetitivi. L’autismo varia in gravità in base al livello di compromissione che limita l’autonomia nella vita quotidiana. I bambini con disturbo dello spettro autistico hanno generalmente sintomi che si manifestano con difficoltà nella comunicazione, comprensione del pensiero altrui e difficoltà ad esprimersi. Le cause scatenanti sono poco conosciute e ad oggi le persone con autismo si trovano spesso in difficoltà nel ricevere una diagnosi immediata, necessaria per accedere a terapie mirate.

“Una fattoria per l’autismo”: un progetto speciale

La “Fondazione Oltre il Labirinto” creata nel 2009 da un gruppo di genitori di bambini e ragazzi affetti da autismo, offre a questi ragazzi supporto, percorsi formativi e educativi. La Fondazione ha lanciato nel mese di novembre la campagna “Aiutaci a sconfiggere la solitudine dei bambini e dei ragazzi con autismo”. Il progetto principale di questa campagna è “Farm4Autism-Una fattoria per l’autismo”, ideato per i ragazzi con disturbi dello spettro autistico. Il programma ha luogo in provincia di Treviso presso gli spazi del Laboratorio Polifunzionale per l’Autismo della Fondazione. Esso prevede laboratori di agricoltura dedicati ai ragazzi. Il progetto è tenuto da professionisti, esperti di giardinaggio e maestri di bottega, con l’aiuto di educatori che seguono tutte le fasi dell’attività.

Da queste attività i ragazzi traggono quindi molti vantaggi, quali il rafforzamento dell’autostima, la riduzione dello stress e dell’ansia e il miglioramento delle capacità di interazione sociale e di lavoro in gruppo. Mario Paganessi, presidente della Fondazione, ha dichiarato: “La Fondazione lavora per creare spazi sempre più specializzati dove questi ragazzi possano sentirsi accolti e acquisire le competenze emotive ma anche pratiche e professionali per crearsi una vita autonoma al di fuori del nucleo familiare”.

Ultimo Aggiornamento: 30/11/2021 14:29