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Morto Riccardo Ehrman, corrispondente dell’Ansa testimone e “artefice” della caduta del Muro di Berlino

Pubblicato: 14/12/2021 22:42

È morto Riccardo Ehrman, giornalista e storico corrispondente dell’Ansa testimone di uno dei momenti cruciali della storia contemporanea: la caduta del Muro di Berlino e del regime sovietico.

Erhman non era stato solo testimone, bensì anche in parte artefice poiché con una semplice domanda al capo del politburo della Germania dell’est aveva trasmesso a tutti la risposta dando il via libera a quella folla di persone che si sono poi riversate in direzione Muro.

Morto Riccardo Ehrman: storico volto del giornalismo italiano

Il giornalismo italiano ha perso uno dei suoi volti storici: Riccardo Ehrman. Il corrispondente dell’Ansa, riferisce la stessa agenzia, si è spento all’età di 92 anni. A dare l’annuncio è stata la moglie Margherita con la quale Riccardo Ehrman viveva a Madrid.

Classe 1929, Riccardo Ehrman era nato a Firenze da una famiglia di origine ebreo-polacca. Negli anni della guerra ha sperimentato l’orrore del regime nazi-fascista dato che a 13 anni è stato rinchiuso nel campo di internamento di Ferramonti di Tarsia, dal quale è stato liberato nel 1943. Finita la guerra, Riccardo Ehrman si è dedicato agli studi diventando giornalista e corrispondente dell’Ansa nella Germania sovietica.

Nel corso della sua carriera ha lavorato in Canada, New York, Nuova Delhi, e Madrid.

Riccardo Ehrman e la caduta del muro di Berlino

La sera del 9 novembre 1989 Riccardo Ehrman si trovava alla conferenza stampa tenuta da Günter Schabowski, portavoce del politburo del partito comunista tedeco-orientale. Poche ore prima Ehrman era stato messo al corrente che il politburo stava discutendo sulla liberalizzazione dei viaggi per i cittadini soggetti al regime. Così, durane la conferneza stampa, Ehrman ha chiesto: “Ma da quando entrano in vigore tali nuove norme?”

A quel punto Schabowski ha messo le mani nelle tasca dove aveva dei fogli di carta, dopo averli guardati ha risposto: “A quanto ne so io, subito, da ora”. Parole che sono state ascoltate da migliaia di cittadini tedesco-orientali che non hanno aspettato o esitato e si sono riversati nelle strade fino ad arrivare ai punti di passaggio lungo il Muro.

In un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, Ehrman di quel momento aveva ricordato: “Io gli feci tre domande. Gli chiesi se l’allentamento delle restrizioni valeva anche per Berlino ovest e lui rispose: ‘Sì, vale per tutte le frontiere’. Allora gli feci: ‘Senza passaporto?’. E lui mi disse: ‘Sì, solo con un documento d’identità’. E poi: Ab wann?, Da quando?. E lui disse: ‘Qui non c’è scritto, ma sono certo che è da subito. Da questo momento’”.

Erhman ha poi ricordato anche la telefonata ricevuta dall’ambasciatore che gli aveva chiesto: “Che c*** hai fatto?” e lui, sempre al Fatto: “Non mi ricordo cosa gli risposi, ma oggi potrei rispondergli con certezza”.