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Alfiere della Repubblica a 12 anni per aver assistito il padre malato di Alzheimer: la storia di Mattia

Pubblicato: 15/12/2021 15:49

Mattia Piccoli, un ragazzino di 12 anni, è stato nominato Alfiere della Repubblica per aver aiutato il padre malato di Alzheimer. Il bambino ha affiancato il padre a occuparsi della sua quotidianità, accompagnandolo in tutto ciò che non riusciva più a fare da solo. Il bambino ha ricevuto un importante riconoscimento nonostante la sua giovane età.

Mattia nominato Alfiere della Repubblica per aver aiutato il padre malato di Alzheimer

Il papà di Mattia, Paolo Piccoli, ha cominciato ad avere i primi sintomi della malattia verso i 40 anni. A quel punto, Mattia stesso insieme al suo fratellino più piccolo Andrea hanno iniziato ad aiutarlo in molte situazioni. Dal vestirsi al farsi la doccia, queste sono solo alcune cose in cui il ragazzo ha dato una mano al proprio genitore. Mattia è stato quindi premiato con l’attestato di Alfiere della Repubblica, dal presidente Sergio Mattarella.

Il ragazzino, nato a Concordia Sagittario in provincia di Venezia, ha ricevuto il premio per aver appunto aiutato il padre, colpito da Alzheimer precoce. Come riportato da La Repubblica, lo stesso Mattia ha dichiarato: “Quando faceva la doccia lo aiutavo e gli dicevo: prima gli slip, poi i pantaloni, lo aiutavo con i lacci delle scarpe. E il mio fratellino lo stesso, quando non potevo io c’era lui. Adesso è troppo piccolo per ricevere questo premio, ma spero che un giorno lo avrà anche lui”. Mattia ha poi dedicato il premio a suo papà, affermando di essere felice per averlo ricevuto, ma anche un po’ triste.

Come sta il padre di Mattia, piccolo Alfiere della Repubblica

Ad oggi Paolo Piccoli è in una RSA perché sua moglie Michela Morutto lavora full time come impiegata. Purtroppo, la pensione del marito non è abbastanza per pagare la retta della struttura. Michela ha raccontato: “Mattia è stato bravo a cogliere i momenti di difficoltà del papà e a supportarlo. Il premio per la mia famiglia è una cosa bella e importante; una sferzata di ottimismo per premiare quello che ha fatto Mattia, senza dimenticare il fratello”. “Purtroppo, c’è bisogno di qualcos’altro perché le pacche sulle spalle sono all’ordine del giorno – continua Michela Morutto – ci vorrebbe un aiuto più concreto che si trovano a lottare contro malattie neurovegetative. Ci sarebbe bisogno di quel ‘quid’ in più che tutt’oggi manca”.