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Direttiva europea sulla classe energetica: le novità e cosa sta accadendo

Pubblicato: 16/12/2021 09:58

La tanto discussa direttiva europea sulla classe energetica degli immobili stabilisce l’obbligo di ammodernare dalla classe G alla F il 15% del patrimonio edilizio con le prestazioni peggiori di ciascuno Stato Ue entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per gli edifici residenziali. La Direttiva fa parte della politica ambientale UE “Fit for 55” che punta a ridurre le emissioni di CO₂ del 55% entro il 2030 e si configura come un vero e proprio pacchetto energia che ha l’obiettivo di sostenere e facilitare la ristrutturazione di case, scuole, ospedali, uffici e altri edifici in tutta Europa per ridurre le emissioni di gas serra e le bollette energetiche, migliorando la qualità della vita di milioni di europei.

Nessun divieto di affitto o vendita per le case non efficienti

Bruxelles non metterà nessun divieto di vendita o affitto di case che non raggiungono i target di efficientamento. Lo ha confermato molto chiaramente il vicepresidente della Commissione UE Frans Timmermans durante la presentazione della direttiva. Rispondendo così agli allarmi lanciati nei giorni scorsi da molti giornali italiani.

Direttiva europea sulla classe energetica

Gli obiettivi della direttiva europea

Secondo la direttiva europea sulla classe energetica (Epbd), “il 15 per cento del patrimonio edilizio con le prestazioni peggiori di ciascuno Stato Ue dovrà essere ammodernato dalla classificazione energetica G alla classe F entro il 2027 per gli edifici non residenziali ed entro il 2030 per gli edifici residenziali”. Questo significa che ciascuno Stato membro dovrà individuare il 15% del proprio patrimonio edilizio con le peggiori prestazioni energetiche e portarlo dalla classe G alla F entro il 2027 in caso di edifici non residenziali ed entro il 2030 in caso di edifici residenziali. L’obiettivo della proposta di direttiva sulla performance energetica degli edifici presentata dalla Commissione europea è quello di decarbonizzare il parco immobiliare Ue entro il 2050.

Nuovi edifici e ristrutturazioni

Nel concreto significa che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici debbano essere a emissioni zero, con il target anticipato al 2027 per i nuovi edifici pubblici. Per quanto riguarda invece le ristrutturazioni, la Direttiva propone nuovi standard minimi di prestazione energetica a livello dell’UE, che richiedono che il 15% del patrimonio edilizio con le prestazioni peggiori di ciascuno Stato membro sia aggiornato dal grado G dell’attestato di prestazione energetica almeno al grado F, entro il 2027 per edifici non residenziali e il 2030 per gli edifici residenziali. Qualora gli edifici target non dovessero venir efficientati, la Direttiva non prevede però nessuna sanzione, al momento.

Direttiva europea sulla classe energetica

Gli incentivi per la riqualificazione del patrimonio

Per sostenere le ristrutturazioni di milioni di edifici in tutta Europa, il Piano prevede anche una serie di meccanismi di incentivazione. I finanziamenti provengono da diverse fonti. Tra cui: il FESR, il Fondo di coesione e il Fondo per la ripresa e la resilienza. A questi si aggiunge poi il nuovo Fondo sociale per il clima. Che mobiliterà 72,2 miliardi di euro dal bilancio dell’UE per il periodo 2025-2032 per sostenere le famiglie, in particolare quelle che vivono negli edifici con le prestazioni peggiori. Stop invece alla concessione di incentivi finanziari per l’installazione di caldaie a combustibili fossili a partire dal 2027.

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2021 09:59