Un nuovo, importantissimo traguardo per la tutela degli animali è stato raggiunto: l’emendamento che istituisce il divieto di abbattimento dei pulcini maschi in Italia è stato approvato dalla Camera dei Deputati.
Abbattimento selettivo dei pulcini maschi, i dati dell’Italia
Ogni anno si stima che i pulcini maschi uccisi siano tra i 25.000.000 e i 40.000.000 solo in Italia. La loro morte è terribile e spesso avviene senza il ricorso a tecniche di stordimento prima che siano soffocati o triturati vivi entro le loro prime 24 ore di vita. Per questo motivo, organizzazioni come Animal Equality si sono attivate con campagne di sensibilizzazione e lobbying per portare alla luce la realtà di questo crudele massacro.
Tra le soluzioni proposte per affrontare alla base l’uccisione di milioni di pulcini ogni anno, Animal Equality e Assoavi, che riunisce i produttori di uova in Italia, avevano iniziato a percorrere la strada della tecnologia in-ovo sexing. L’impegno era arrivato già a fine 2020 e, come ha spiegato la direttrice esecutiva di Animal Equality Italia Alice Trombetta, “la prima macchina per il sessaggio in-ovo è stata implementata in Italia grazie al nostro lavoro con Coop e Assoavi, che per prime si sono impegnate a introdurre le tecnologie in-ovo sexing. Già solo questa prima macchina potrà risparmiare 5 milioni di pulcini ogni anno a partire dal 2022”.
Quali sono i prossimi step per fermare l’uccisione dei pulcini maschi
Con l’approvazione di questo emendamento, l’Italia si unisce a Francia e Germania per la tutela degli animali, anche di quelli allevati per scopi alimentari. Il divieto di abbattere selettivamente i pulcini maschi sarà attivo entro la fine del 2026 e, per Animal Equality, si tratta di una “scelta di responsabilità e rispetto nei confronti di animali, esseri senzienti, che non possono più essere solo considerati scarti industriali”. Perché i pulcini maschi sono soppressi alla nascita con metodi così dolorosi? Per l’industria delle uova un pulcino maschio è appunto paragonabile a uno scarto industriale, perché non è in grado di deporre uova e, trattandosi di una specie diversa dal pollo broiler impiegato nell’industria alimentare, non può essere utilizzato neanche per la propria carne. Per loro, si attende la conferma definitiva dell’emendamento a opera del Senato, attesa per l’inizio del prossimo anno.